A fine giugno le Guardie zoofile di Enpa avevano ricevuto una segnalazione con video che mostrava questo: un giovanissimo cane maremmano chiuso in un recinto, la cuccia con un tetto in lamiera è l’unico riparo raggiungibile dal cane per la calura estiva, l’animale alla vista della persona scodinzola, sguardo basso e mesto poi tenta di alzarsi, le gambe davanti tremano ma reggono mentre quelle posteriori non riescono a reggere e il cane si accascia. Piano piano strisciando gli arti si avvicina alla persona che filma appoggia la testa alla rete nel disperato tentativo di ricevere una carezza, nell’audio si udiva la voce tremante della persona che cercava di consolare il cane.
L’intervento delle Guardie Enpa Bravaccini e Cotzia è celere, una sul posto verificano la drammatica veridicità della situazione “Per fortuna proprio il giorno prima i Carabinieri Forestali a cui era giunta la stessa segnalazione erano intervenuti “commenta Commissario della sezione Enpa piacentina Bravaccini Michela.
Il cane che si chiama Bruno, era in una condizione di sofferenza atroce, basti pensare all’incapacità di camminare, il terreno del box ove era rinchiuso era irto di sassi e pietrame doveva strisciare per parecchi metri per raggiungere la ciotola dell’acqua, messa a distanza dentro uno stallino in disuso.
“A quel punto per interrompere quella straziante sofferenza abbiamo proposto ai proprietari di accollarci tutte le spese sanitarie in cambio della cessione del cane ad un’associazione piacentina a loro scelta” continua la nota Enpa, i proprietari che mai avevano provveduto a curare il Bruno, hanno subito accettato e richiesto alla Sezione Enpa di prendere Bruno con l’inciso di essere sollevati da qualunque spesa sanitaria. “La sezione Enpa non ha esitato un attimo, e portato via Bruno da quell’inferno, gli immediati soccorsi veterinari mostreranno un quadro clinico devastante così composto: grave prostatite (dolorosissima), infestazione da parassiti che causa una forte anemia – Bruno pesa 27 kg contro i 35 di un normale maremmano della sua età- assenza quasi totale di muscolatura dovuta all’impossibilità di camminare, quest’ultima patologia può essere dovuta ad un danno neurologico da trauma o dalla malattia della zecca, ambedue le situazioni cliniche sono ancora in fase di accertamento certi che il dolore e l’esiliazione sociale lo hanno portato a immobilizzarsi sempre di più”.
Ora Bruno è in stallo dall’Associazione Asilo del Cane, che con i suoi volontari aderisce attivamente alla riabilitazione sia fisica che sociale di Bruno. Il programma di settembre prevede visita neurologica, fisioterapia e ginnastica “a casa”. Bruno ha già cominciato, due volte alla settimana va a fare fisioterapia e tutti i giorni fa ginnastica, il contatto con le persone, il trovarsi di nuovo in branco, in una famiglia, il sentirsi “visto” lo hanno moralmente fatto rinascere.
“Attualmente le spese veterinarie sono molto elevate, Bruno ha un pacchetto sanitario da 3.000 euro, ma con raccolte fondi, fosse pure di tasca nostra Bruno ce la farà, Enpa gli darà ogni possibilità. C’è chi dice che le persone sono più importanti degli animali, beh solo uno stupido può mettere le due specie in competizione ed utilizzare questa scusa per voltare le spalle” Conclude la nota Enpa Piacenza
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