Anche la sosta della Moto Gp e Superbike può rappresentare una opportunità nella lotta al coronavirus. Da questa mattina, a Piacenza e Fiorenzuola d’Arda, sono infatti attive due cliniche mobili per i prelievi di sangue per il test sierologico.
Si tratta di centri medici itineranti, ideati per soccorrere i piloti infortunati durante le gare motociclistiche, noleggiati dalla Ausl di Piacenza approfittando della sospensione dei campionati.
Prosegue, quindi, lo screening sierologico sulla popolazione voluto dalla Regione Emilia-Romagna nelle aree più colpite dal coronavirus per valutarne la diffusione.
In particolare, la campagna Risorsa (Rilevazione della SierOconveRsione IgG anti-SARS-COV2) prevede prelievi su persone contattate direttamente dall’Azienda Usl di Piacenza, per cercare la presenza di anticorpi IgG, che si sviluppano a seguito di un contatto con il virus.
In questa prima fase, i destinatari sono i pazienti che sono stati positivi, i loro conviventi e i contatti stretti (che si siano ammalati oppure no) e tutte quelle persone con sospetta malattia riconducibile a Covid 19 che sono già state prese in carico dal sistema di sorveglianza della Sanità Pubblica.
Già nella prima giornata di attività, sono stati effettuati 400 prelievi.
A Piacenza il mezzo è stato posizionato nel parcheggio dello stadio Garilli, a Fiorenzuola nel piazzale del campo sportivo di via Corridoni. Lo screening è gratuito.
“La lotta al virus passa anche attraverso la velocità e la tempestività delle campagne di screening che abbiamo messo in campo”. Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini.
“La flessibilità garantita dalle cliniche mobili è, a questo proposito, un ulteriore strumento che si affianca alla capacità dei nostri ambulatori e ci permette di accelerare i tempi per arrivare al più presto ai risultati che ci attendiamo dallo screening”.
“Questa campagna ci permetterà non solo di individuare la presenza del virus in persone asintomatiche ma anche di capire quanto la popolazione è lontana da quel livello di immunità cosiddetta “di gregge” che contribuirebbe ad abbassare il livello di circolazione del virus e dunque il livello di probabilità di contagio”.
“Al primo e importante canale di rilevazione dei sospetti, rappresentato dai medici e pediatri di famiglia e dalle Usca – evidenzia Luca Baldino, direttore generale Ausl Piacenza – si affianca dalla scorsa settimana lo screening sierologico che coinvolgerà circa 60mila piacentini. Si tratta di uno sforzo organizzativo enorme che l’azienda sta compiendo con il supporto della Regione Emilia-Romagna. Abbiamo investito in termini di risorse umane, economiche e strumentali, dotando il nostro laboratorio analisi di nuove attrezzature dedicate”.
Il campione di sangue prelevato viene inviato al Laboratorio analisi dell’ospedale di Piacenza per misurare il livello di IgG specifiche per SARS-COV2. L’esito del test è inviato sul Fascicolo sanitario elettronico e caricato sul sistema Sole, per essere consultabile dal medico o dal pediatra di famiglia.
Un risultato negativo indica l’assenza o un livello molto basso di questi anticorpi. Qquesta situazione si verifica quando la persona non ha sviluppato la malattia; ma potrebbe anche indicare che si è ancora in un periodo di incubazione in uno stadio precoce.
Un risultato positivo può indicare la presenza di un’infezione pregressa oppure ancora in corso. Per questo la persona potrebbe essere contattata per l’esecuzione di un tampone, per escludere la possibilità di contagiare inavvertitamente i propri contatti. In attesa dell’esame, sarà posta in isolamento -precauzionale. Il tampone non è necessario, invece, per le persone che lo hanno già effettuato per certificare la propria guarigione.
I test sierologici sono effettuati capillarmente sul territorio, nelle Case della salute, nei punti prelievo degli ospedali e nelle cliniche mobili; il tutto con una programmazione progressiva che coinvolgerà i residenti di tutti comuni.
Lo screening è partito dalla Casa della Salute di Monticelli, ha già fatto tappa a Carpaneto e Rivergaro. Da oggi, oltre alle due cliniche mobili, a Piacenza è attivo anche il laboratorio analisi dell’ospedale di Piacenza.
In settimana lo screening coinvolgerà i comuni di Bobbio, Morfasso, Castel San Giovanni e Travo; in quest’ultimo, in particolare, il prelievo sarà garantito da volontari.
La Clinica mobile presente a Fiorenzuola si sposterà invece, in una seconda fase, a San Nicolò (Comune di Rottofreno).
Per i bambini al di sotto dei 10 anni, è prevista una convocazione dedicata, con la presenza di infermieri di area pediatrica per i prelievi.
Nelle prossime settimane, lo screening sarà proposto anche a un secondo cluster, un campione rappresentativo della popolazione generale per sesso, età e distribuzione geografica. Le informazioni raccolte nel corso della campagna saranno utili per potenziare le attività di sorveglianza sanitaria; saranno utilizzate, in forma anonima e aggregata, per comunicare alla popolazione informazioni rispetto al numero di persone che sono venute a contatto con il virus nel corso dell’epidemia.
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