Tra jazz e chanson francese, virtuosa e frizzante, la cantante francese Camille Bertault compare per la prima volta nel cartellone del Piacenza Jazz Fest. Talento incredibile, una voce che “swinga” con una naturalezza pari alle grandi del passato ma che, al contempo, compone e interpreta cover con grande maturità. Sua sarà l’inaugurazione, con il suo quartetto, per l’edizione della maggiore età del festival sabato 18 settembre allo Spazio Rotative di via Benedettine, a Piacenza. Per ragioni legate alle misure di contenimento pandemico che dimezza la capienza delle sale, i concerti saranno due: il primo alle 19.00 e il secondo alle 21.30. I biglietti sono acquistabili presso la sede del Piacenza Jazz Club nei pomeriggi feriali dalle 15 alle 19.30 e il sabato mattina dalle 10 alle 12.30, in tutte le tabaccherie e ricevitorie Sisal oppure sul sito diyticket.it. Sono garantite tutte le misure in termini di sicurezza richieste per gli spettacoli dal vivo.
Il primo weekend di festival prosegue domenica 19 settembre con uno dei due Speciali di quest’anno, dedicato al Capolinea, storico locale che per trent’anni ha fatto la storia del Jazz a Milano. Per omaggiare questo luogo storico al Milestone alle ore 16.30 verrà proiettato un documentario dal titolo “Al Capolinea. Quando a Milano c’era il Jazz”, della regista Marianna Cattaneo. A corollario della proiezione si terrà un concerto di musicisti che hanno vissuto l’epoca d’oro del locale: Piero Bassini si esibirà in solo mentre il clarinettista Alfredo Ferrario in quartetto con Sandro Gibellini alla chitarra, Daniele Tortora al contrabbasso e Massimo Caracca alla batteria. Questo evento è a ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria presso la segreteria del Piacenza Jazz Club.
Anche quest’anno il Piacenza Jazz Fest è reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Regione Emilia-Romagna, si avvale del patrocinio del Ministero della Cultura e del contributo di alcune realtà del mondo imprenditoriale.
A Piacenza Camille Bertault presenterà, accompagnata da Fady Farah al pianoforte, Christophe Monck al contrabbasso e Minino Garay alla batteria, il suo ultimo album dal titolo “La Tigre”, terzo di una carriera iniziata un po’ per caso, grazie a una serie di video registrati a casa e postati sui social, inizialmente pensati solo per il gruppo ristretto degli amici ma ben presto destinati a un bacino sempre più ampio. Quest’ultimo album, di cui ha composto lei stessa tracce e arrangiamenti in piena libertà tranne per un brano ispirato al Preludio in mi minore di Chopin, rivela la peculiare sensibilità e l’eclettismo di questa artista, che ha come universi musicali di riferimento mondi diversissimi tra loro: da Johann Sebastian Bach a Michel Legrand, da Serge Gainsbourg a Bill Evans, tanto per citarne alcuni. In questo ultimo lavoro Camille Bertault va oltre il virtuosismo e la eccezionale tecnica vocale per cui è diventata famosa, dando prova di essere capace di trasmettere tantissime emozioni, anche grazie ai testi, profondi e commoventi. Fedele a se stessa, scopriamo una poetessa, profondamente innamorata della lingua francese, sensibile, che sublima le sue eccezionali qualità musicali.
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