Cala il turismo a Piacenza, arrivi in diminuzione del 4 per cento: in difficoltà il comparto alberghiero, calo del 9 per cento

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I dati a consuntivo del 2024 – anno caratterizzato da una crescita economica moderata e da un contesto internazionale ancora segnato da incertezze geopolitiche e inflattive – riportano per il turismo piacentino un risultato negativo, che avevamo comunque previsto (cfr. i numeri 45 e 46 di Piacenz@) sulla base del rallentamento della dinamica (ancora espansiva) rilevata nel secondo semestre 2023 e della successiva inversione del trend sperimentata nel primo semestre del 2024.

Il non brillante quadro macroeconomico generale penalizza tuttavia in modo particolare il comparto del nostro territorio, che insieme a quello parmense è l’unico a registrare in regione una variazione negativa dei flussi, tra l’altro in peggioramento.

Dopo essere calati dell’1,4% nel primo semestre, i turisti chiudono infatti il 2024 con un – 4,3% complessivo, mentre i pernottamenti passano rispettivamente da -3,5% a -5,6%. In Emilia-Romagna invece la dinamica è stata in media ancora ascendente, con il 2,7% di turisti e il 3,6% di pernottamenti in più a confronto con l’anno precedente, anche se in contrazione rispetto ai primi sei mesi dell’anno, quando le variazioni erano state di oltre il +7 per cento.

Più nel dettaglio, negli esercizi alberghieri sono stati rilevati 184.700 arrivi e 334.661 presenze, i primi in calo sul 2023 dell’8,1% (-16mila), le seconde del 9,1% (-33mila). Negli esercizi “extra-alberghieri” è proseguita invece la fase di sviluppo, più però a livello di arrivi (80.560, +6,9%) che non a livello di presenze (235.071, invariate). Dal punto di vista della provenienza, risultano poi in contrazione sia i turisti italiani, -3,9% a livello di arrivi (179.956, -7mila) e -5,4% in termini di pernottamenti (412.072, -24mila), sia i turisti stranieri, -4,8% gli arrivi (85.304, -4mila) e -5,9% le presenze (157.660, -10mila).

La dinamica negativa dei flussi provinciali rilevata nel 2024 ha azzerato i guadagni rispetto al pre-pandemia che ancora lo scorso anno avevamo registrato per gli arrivi, anzi portando la variazione in campo negativo (-2,2%). Sono qui soprattutto il comparto alberghiero (-12,4%) e il turismo di provenienza nazionale (-7,1%) a farne le spese, al contrario del turismo di origine estera, che rimane ancora sopra i livelli del 2019 (del 10% circa) e, soprattutto, di quello afferente al comparto extra-alberghiero (+32,9%). Vanno meglio le cose invece dal punto di vista dei pernottamenti, con variazioni 2024/19 ancora tutte positive nei diversi settori, tranne che per quello alberghiero (-5,8%). L’incidenza nel periodo considerato delle presenze straniere è stata del 27,7%, come l’anno precedente, mentre l’incidenza delle presenze negli esercizi extra-alberghieri è aumentata al 41,3% (era il 39% nel 2023).

I dati relativi all’andamento mensile delle presenze nel 2024, messi a confronto con quelli del 2023, mostrano un peggioramento del trend negativo a partire da aprile-giugno e nella seconda metà dell’anno, specialmente ad agosto (-9,3%), ottobre (-8,2%) e dicembre (-12%). Nel complesso del secondo semestre i pernottamenti (296mila circa) sono stati 25mila in meno di quelli del 2023 (-8%). Rimane comunque al momento ancora positivo in quasi tutti i mesi dell’anno (le eccezioni riguardano agosto, novembre e dicembre) il confronto con il 2019.

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