Bloccati a Santo Domingo, da un giorno in aeroporto. “Alla faccia del coronavirus e della sicurezza”. Resta drammatica la situazione per Giovanni Borsotti, 50 anni, Marco Maggi, 56 anni, Maurizio Massari 72 anni. Erano andati in vacanza a Santo Domingo prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria; quando hanno provato a tornare in patria non c’erano più voli disponibili. Erano partiti il 14 febbraio scorso e sarebbero dovuti tornare il 6 marzo.
A Santo Domingo c’è il copri fuoco, dalle ore 20 alle 6 non si può uscire
“Molti italiani sono fermi all’aeroporto di Porto Plata da un giorno, insieme a centinaia di altre persone che attendono di partire. E’ così che è stato organizzato il rimpatrio degli italiani, pazzesco. Dalle 20 alle 6 non possiamo uscire, mentre per il resto della giornata possiamo uscire solo per fare spesa”. E’ il racconto di Massari.
Baruffi tra i medici piacentini: Il lavoro più importante lo devono fare i cittadini. Una infermiere dorme lì, con i pazienti, da un mese. Cosa significa vedere ogni giorno la gente morire così ….
Canadesi, tedeschi, francesi tornano a casa. Noi italiani siamo bloccati
“L’Italia è completamente assente. I canadesi e i tedeschi sono già stati portati a casa, i francesi stanno tornando. Noi invece siamo ancora qui. In queste condizioni non partiamo di sicuro, quando avremo la possibilità di viaggiare in sicurezza lo faremo”.
500mila tamponi verso gli States e non usati in Italia
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