Attualità

Biometano a Sarmato, ARPAER: “Autorizzazione pienamente legittima”. Il comitato contrario all’impianto non si arrende

“L’autorizzazione ambientale rilasciata è pienamente legittima e conforme alla normativa vigente”. Con queste parole ARPAER conferma la legittimità dell’impianto a Biometano nel comune di Sarmato. Lo rende noto il Comitato “RinnoviAMO Sarmato”.

LA NOTA DEL COMITATO

Chi avesse riposto le proprie speranze nel provvedimento in autotutela inviato ad ARPAER lo scorso 01 Aprile per la richiesta di annullamento dell’autorizzazione unica rilasciata lo scorso 28 Novembre 2024 per la realizzazione di un impianto di Biometano a ridosso dell’abitato sarmatese, come annunciato dal sindaco di Sarmato nel corso della seduta di Consiglio Comunale in videoconferenza dello scorso 31 Marzo, non ha dovuto attendere neppure 24 ore per vedere sfumate le proprie speranze.

La nota di ARPAER

È infatti notizia dello stesso giorno che a sconfessare la richiesta del Comune, raffreddando gli animi dell’amministrazione e di coloro che hanno creduto in azioni di contrasto da parte del primo cittadino sarmatese, ci ha pensato la stessa agenzia ARPAER che, con una laconica nota pubblicata sul quotidiano locale, ha fatto sapere che “L’autorizzazione ambientale rilasciata è pienamente legittima e conforme alla normativa vigente. In particolare, – si legge nella nota di stampa – al termine della seconda e conclusiva seduta del 7 Novembre scorso, la Conferenza di Servizi ha concluso i propri lavori all’unanimità ed ha approvato il progetto prendendo atto dei pareri favorevoli di ciascun ente, Comune di Sarmato incluso”.

Il ruolo del Comune

È con estremo rammarico che apprendiamo dalla stampa l’avvio e la fulminea chiusura all’unico atto che il Comune ha presentato come espressione di contrasto all’impianto di biometano, nonché “Risultato di mesi di studio” – “Un atto molto chiaro e forte” – così come definito dal sindaco di Sarmato“ dichiarano dal Comitato “RinnoviAMO Sarmato”. E duole ancora di più rilevare dagli “atti”, a scapito della comunità che amministra – continuano dal Comitato – che è purtroppo vera la dichiarazione con la quale il sindaco afferma “La mia firma sta su quest’unico atto e sfido a trovarne altre, perché non esistono”.

Infatti il Comune di Sarmato non ha prodotto alcun atto che abbia potuto influire sulle decisioni finali per l’autorizzazione all’impianto se non il “parere favorevole” espresso dal Comune stesso durante la Conferenza di Servizi del 07/11/2024, che il sindaco non avrebbe in ogni caso potuto firmare poiché aveva delegato dell’incombenza il Tecnico Comunale, oltre al fatto che il sindaco stesso abbandonava la Conferenza dei Servizi alle ore 11,45 quando i lavori si concludevano, con il voto unanime favorevole, alle ore 14,30.

I costi sulle spalle della collettività

E pesano come un macigno, continua il Comitato, gli oneri a scapito della collettività per l’incarico alla società di consulenza esterna CRPA con un preventivo di spesa pari a €. 5.614,44 datati agosto 2024. O

ltre alla previsione di ulteriore spesa pari € 1.522,56 per l’incarico ad un legale deliberato stranamente soltanto il 25 Ottobre (l’informativa di deposito di istanza per il progetto è datata 27 giugno 2024).

Così come l’importo per le spese legali allo stesso professionista per la richiesta di annullamento AUA in autotutela che prevede un importo pari a € 7.295,60 dello scorso gennaio per un totale di oltre 14.000 euro, che ad oggi – e sottolineiamo purtroppo – non hanno prodotto alcun effetto sul rilascio dell’autorizzazione.

Anzi vale la pena sottolineare che la documentazione redatta dai tecnici a sostegno della richiesta di annullamento del procedimento sembrano proprio essere in contrasto con quanto svolto dal Comune fin dall’inizio, poiché nella richiesta, più volte, vengono messi in discussione più punti dell’operato del Comune stesso.

Mancanza di partecipazione coi cittadini

Evidenze queste che avrebbero dovuto orientare il Comune, vista la specificità e la complessità della materia, ad attivarsi immediatamente e non a procedura conclusa, verso un legale esperto amministrativista.

In particolare il Comitato contesta gli eventi che i cittadini di Sarmato hanno potuto osservare in questi duri e delicati mesi di attese e speranze, e che portano alla memoria quanto effettivamente realizzato dall’amministrazione comunale.

Amministrazione che, a dispetto della pressoché totalità delle amministrazioni che si sono viste interessate da progetti simili – attivando assemblee pubbliche informative su più livelli (a Sarmato si è svolta una sola assemblea pubblica promossa dall’amministrazione lo scorso 10 Agosto), adottando provvedimenti con delibere di Giunta e Consigli Comunali per affermare fermamente la contrarietà agli impianti proposti (a Sarmato una sola delibera di Consiglio Comunale con richiamate presunte “Linee di indirizzo” che materialmente non hanno prodotto nulla) – non ha mai formalmente preso posizione con alcun atto politico.

Inoltre non ha mai reso noti al Comitato ed alla Cittadinanza i contenuti della documentazione progettuale e delle iniziative avviate (si è sempre e solo parlato di parere prettamente urbanistico, circostanza dimostratasi assolutamente incoerente e non veritiera). 

L’avvio dei lavori

E siamo – continua il Comitato – estremamente preoccupati dalle ricadute della notizia di avvio dei lavori di recinzione del cantiere che sta determinando molta agitazione nella comunità, soprattutto da parte di coloro che vivono a ridosso dell’ipotetico impianto, così come non ci è chiaro se e quando potranno iniziare i lavori, condizionati e vincolati dal rispetto di 174 prescrizioni contenute nell’autorizzazione unica; ci aspettiamo che il Comune, unico soggetto deputato ad autorizzare l’inizio dei lavori, comunichi alla cittadinanza con sufficiente preavviso la data di rilascio del Permesso di Costruire,.

Consideriamo infine estremamente singolare, se non addirittura paradossale, che le speranze della comunità che si oppone alla realizzazione di quello che viene definito un “ecomostro”, debbano ora essere riposte nei due ricorsi che il Comitato, a proprie spese, ha presentato al TAR, il primo riguardante la richiesta di annullamento dell’autorizzazione unica per la realizzazione dell’Impianto e il secondo, precisano dal Comitato, nei confronti dell’agenzia Arpae in relazione al procedimento di impugnazione del diniego di accesso agli atti, con avviso di fissazione prima udienza al 25/06/2025, ore 10:00.

Ribadiamo, conclude il Comitato, che i citati ricorsi costituiscono solo il primo atto di una serie di azioni che intendiamo intraprendere per vedere annullata l’autorizzazione ambientale rilasciata, con il fine ultimo di impedire che un impianto di tale portata venga realizzato all’interno dell’area antropizzata del paese, a poche centinaia di metri dalle abitazioni e dalla rete di servizi.

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