Riceviamo e pubblichiamo la nota di Luigi Rabuffi.
Il voto sul Bilancio preventivo 2020 resterà nella storia di questa consigliatura. Esempio illuminante di un mix fatto di inconsistenza nel governo della città, di pressapochismo e di evidenti contraddizioni. Per questa maggioranza, una vera e propria FIGURACCIA. Sicuramente, la pagina peggiore scritta in questi 32 mesi di Amministrazione Barbieri.
L’inconsistenza è rappresentata dalla pochezza della proposta politica, che è sotto gli occhi di tutti: nessun intervento di rilievo, anche in questo terzo Bilancio, nonostante i soldi a disposizione che arricchiranno le casse comunali per l’esercizio in corso (l’avanzo previsto nel 2019, che entrerà nell’esercizio 2020, è infatti stimato in ben 7 mln. €).
No al Trasporto Pubblico Locale a tariffa calmierata per combattere l’inquinamento.
Contrarietà all’asilo di Borgotrebbia chiuso da oltre 2 anni.
No al piano straordinario di piantumazione per una città più “green” che almeno compensi il continuo abbattimento di alberi nei nostri viali.
Con un Piano Periferie che si allontana inesorabilmente.
Un Nuovo Ospedale che si insabbia nella palude dei pareri idro-geologici e nei dubbi sull’adeguatezza, o meno, dell’area scelta dalla maggioranza.
Con un Documento Unico di Programmazione che è per larga parte un copia-incolla di quelli precedenti, con l’unica differenza che sposta i termini delle azioni al 2022 quando, speriamo, potrà esserci un’altra maggioranza a guidare Piacenza.
Sul pressapochismo, parlano i numeri. La maggioranza ha rischiato di cadere fragorosamente, riuscendo ad approvare un bilancio per il rotto della cuffia. Mettendo insieme, faticosamente e fortunosamente, quei 17 voti (minimo consentito per approvare il Bilancio) che hanno salvato l’Amministrazione Barbieri da una fine indecorosa, ma non certo dalla figuraccia pubblica. Figuraccia rappresentata soprattutto dall’essersi salvati (al di là delle dichiarazioni di facciata) solo grazie al voto del consigliere più inviso e più criticato dalla maggioranza, quel Levoni tanto fastidioso (per chi governa) quanto astuto nel mettere sul tavolo della politica nostrana la “fiche” vincente. Quella appoggiata sul numero 17. E a diventare – così – il super eroe, il Superman, il “salvatore della patria” di questa maggioranza.
Altro che “Salvate il soldato Ryan” … Lunedì scorso, in Consiglio comunale, è andato in onda il film “Salvate l’Amministrazione Barbieri …” e il capogruppo liberale ne è stato il protagonista assoluto.
E se tutto ciò può apparire una “contraddizione”, è certo che la stessa è destinata a produrre i suoi effetti nei prossimi mesi, quando le mediazioni politiche proposte dai Liberali, sino ad oggi rifiutate, dovranno essere riviste sotto una luce diversa. Una luce che prenderà il nome di “riconoscenza” e che di certo avrà – politicamente parlando – un costo. Che sia per i Rivi Urbani o per il Consigliere delegato. Per la Ricci Oddi o per la Cherubini. Per una delega assessorile o per un incarico in una società partecipata.
Di certo, l’approvazione di questo bilancio apre una nuova fase politica. Per qualcuno intrigante, per altri stimolante ma di certo, per chi oggi governa Piacenza, molto impegnativa. Speriamo solo che a pagarne il prezzo non siano i piacentini …
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