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La biblioteca Passerini Landi compie 250 anni, un ricco programma di iniziative. Villaggi: “Grande evoluzione negli ultimi 20 anni” – AUDIO

La biblioteca Passerini-Landi celebra quest’anno i suoi 250 anni. Nel clima culturale favorevole creato da Ferdinando I di Borbone (1751-1802), duca di Parma, Piacenza e Guastalla, prendono avvio nel 1774 le vicende della Biblioteca Reale, che nasce con la dotazione libraria dei Gesuiti allontanati sei anni prima dalla Real Casa di San Pietro.

Un patrimonio che cresce

La Biblioteca, aperta al pubblico nel 1778 con il primo bibliotecario Cristoforo Poggiali, incrementerà progressivamente il suo patrimonio, configurandosi come una delle istituzioni culturali più importanti della città. Intitolata nel 1878 “Passerini-Landi” (in omaggio ai benefattori Pier Francesco Passerini e Ferdinando Landi), essa ha legato le sue vicende alla storia sociale e culturale di Piacenza.

Con il suo ragguardevole patrimonio e con uno sviluppo dei servizi sempre più mirato alle esigenze della cittadinanza, la Passerini-Landi, biblioteca di conservazione e di pubblica lettura, è divenuta una struttura chiave della comunità piacentina.

In Italia si legge poco ma Piacenza resta un’isola felice

Abbiamo indici di letturacommenta Graziano Villaggi responsabile delle biblioteche comunali – tra i più bassi in Europa. Nel Nord Europa le biblioteche sono molto frequentate e sono dei veri e propri centri cittadini. Piacenza è un caso a se, perché senza raggiungere certi livelli, la biblioteca negli ultimi 20 anni si è evoluta ed è popolata di cittadini.

Le celebrazioni dei 250 anni

Nell’ottica di valorizzare la sua storia e la sua funzione, è stato pensato il programma di celebrazioni “250inPasserini-Landi. Storia&storie della biblioteca comunale di Piacenza” che parte il 19 ottobre alle 11.30 con l’inaugurazione della mostra storico-documentaria Inediti in Biblioteca. Dalla Real Casa alla Passerini-Landi,allestita nel Salone Monumentale, a cui seguirà, nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, la seduta scientifica della Deputazione di storia patria per le province parmensi.

Il programma offre un ricco cartellone di appuntamenti: eventi, spettacoli, mostre, visite guidate, incontri con autori, laboratori e seminari. Gli eventi si concentreranno nei giorni mercoledì 24, giovedì 25 e sabato 26 ottobre, ma proseguiranno anche nel periodo successivo.

I partner e le iniziative

I partner del progetto Zona Holden, del progetto nazionale Giovani in Biblioteca, finanziato dal Dipartimento delle Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale, in coprogettazione con il Comune di Piacenza, saranno presenti per tutta la durata delle celebrazioni con animazioni e performances, ma soprattutto raccoglieranno testimonianze scritte, audio e video dagli utenti e da tutte le persone che vogliano lasciare un ricordo e un pensiero rivolto alla nostra antica istituzione.

Tra le iniziative in programma, la premiazione dei due contest (letterario e fotografico) ideati per l’occasione. L’esposizione delle foto partecipanti al contest #i250siamonoi potrà essere ammirata nella mostra fotografica allestita a piano terra. Una particolare importanza sarà data al tema della bella grafia con un laboratorio di calligrafia tenuto dall’esperta Anna Schettin dedicato al Salterio di Angilberga e un laboratorio di calligrafia per bambini a cura di Kaushik Carlini.

Di particolare suggestione sarà lo spettacolo, ideato ed organizzato dalla Stanza di Danza, “Di antichi tomi e giovane chiacchiericcio”un percorso, in programma venerdì 25 in orario serale, guidato da personaggi reali in abiti d’epoca che condurranno i partecipanti negli spazi inaccessibili e nascosti della biblioteca.

Ed ancora lo spettacolo “Bibliotecari per un giorno” e incontri con autori: Marco Bosonetto, Gabriele Dadati, Stella Poli sul fronte piacentino, ma anche Sandra Petrignani, Irina Turcanu, Francesca Giannone, Antonella Agnoli, Matteo Al Kalak, Carlo Vecce e Sonia Aggio.

Mostra storica: Inediti in Biblioteca

La mostra storica allestita nel Salone Monumentale presenta una biblioteca inedita attraverso un percorso espositivo nel quale viene esposto materiale dell’Archivio storico della Biblioteca, ma anche preziosi documenti manoscritti e a stampa provenienti dal Fondo Antico. In particolare l’Archivio storico della Passerini-Landi conserva una vasta documentazione prodotta nel corso della sua storia: progetti, inventari, carte, moduli, registri e corrispondenza che testimoniano le molteplici attività da essa svolte non solo in campo biblioteconomico e bibliografico, ma anche come istituzione culturale a più vasto spettro. Inaugurazione.

La mostra verrà inaugurata sabato 19 ottobre alle 11.30 presso il Salone Monumentale  della Biblioteca comunale di Piacenza. All’inaugurazione uinterverranno: la Sindaca del Comune di Piacenza Katia Tarasconi, l’Assessore alla cultura Christian Fiazza, il resposabile del Servizio Biblioteche Graziano Villaggi e il Conte Gian Luca Mattioli Belmonte Cima, Delegato per l’Emilia-Romagna del Sacro militare ordine costantinano di San Giorgio che evidenzierà il ruolo avuto da Ferdinando di Borbone nella fondazione della Biblioteca. La visita sarà a cura di Daniela Morsia, Conservatore dei Fondi antichi della Biblioteca.

Si ringraziano

Per Zona Holden: RadioRaccontiamoci Aps, Epikurea Aps, Cooperativa Eureka, Piacenza Kultur Dom, PC Radio Cult, Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, Kaushik Carlini, Costanza De Poli, Ippolito Negri, Valeria Poli, La Stanza di danza, Cooperativa CaeB.

Le librerie: Librerie.coop Piacenza, Fahrenheit 451, Libreria internazionale Romagnosi

1774: nasce la Biblioteca Reale di Piacenza

Gli anni che vanno dal 1774 al 1778 costituiscono il periodo di formazione della Biblioteca comunale Passerini-Landi. Fu Ferdinando di Borbone, duca di Parma e Piacenza, ad istituire nel 1774 la Biblioteca Reale piacentina con sede nel collegio di San Pietro, utilizzando la dotazione libraria appartenuta alla libreria dei Gesuiti, espulsi dal Ducato sei anni prima.

Promotore della nascita dell’istituzione fu il teatino Paolo Maria Paciaudi, “antiquario e bibliotecario”, al quale era stata affidata non solo la direzione della Biblioteca Palatina di Parma fondata nel 1761, ma anche l’intera riorganizzazione del sistema scolastico, culturale e universitario del Ducato.

Fu proprio il Paciaudi, all’indomani dell’espulsione dei Gesuiti, a visionare il patrimonio librario del Collegio di San Pietro e a conferire incarichi perché ne fosse redatto un inventario, terminato ufficialmente nel 1773.

La libreria gesuitica

La Libreria gesuitica annoverava circa 10mila volumi, ai quali furono aggiunti nel 1774 alcuni doppioni provenienti dalla collezione di Parma.

Al pari della Palatina, modello di istituzione culturale illuminista, la Biblioteca reale di Piacenza si configurava come istituzione “a beneficio ed utilità pubblica”, inserendosi in un ambizioso ed illuminato progetto culturale che aveva preso le mosse dalle iniziative del primo ministro Guillaume Du Tillot.

Sistemata la collezione libraria e portati a termine alcuni lavori di ristrutturazione, la Biblioteca sarà aperta al pubblico nel 1778, quando Cristoforo Poggiali ricevette la nomina di bibliotecario e quando venne redatto il primo regolamento denominato Istruzioni per la Reale Biblioteca. In questa prima fase la biblioteca rimaneva aperta dal 3 novembre all’8 settembre: l’apertura coincideva con quella delle scuole e anche il fatto che rimanesse aperta tutti i giorni «prendendo norma dal Calendario Scolastico» lascia pensare che fosse un servizio pensato soprattutto per la popolazione studentesca.

L’accesso era consentito a «ogni onesto Cittadino e a tutta la Scolaresca» per cinque ore complessive, tre al mattino e due al pomeriggio. Il prestito era ammesso, purché a «persona cospicua e sicura».

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