“Le posso tenere la bambina?”, poi viene pedinata e accerchiata da una coppia: il racconto da incubo di una mamma

Armato di coltelli
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Sara Soresi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, è stata contattata da una madre. La donna ha raccontato all’esponente politico una storia da incubo che Soresi riporta oggi sulla propria pagina Facebook.

Secondo il suo racconto, la donna si sarebbe recata all’Esselunga di via Conciliazione insieme alla figlioletta di 3 anni. Nel parcheggio una donna di origini rom l’avrebbe avvicinata proponendole di tenerle la bimba per permetterle di mettere la spesa nel baule. La mamma avrebbe rifiutato e a quel punto la donna rom l’avrebbe insultata.

A quel punto la madre avrebbe raggiunto il Lidl di via Conciliazione per acquistare altri prodotti. Nel parcheggio del Lidl si sarebbe ripresentata la stessa donna, questa volta accompagnata da un uomo. I due l’avrebbero avvicinata e accerchiata. A quel punto la mamma avrebbe detto alla figlia: “Sta arrivando papà” e sentendo quella frase i due si sarebbero allontanati.

La mamma, a quel punto, sarebbe entrata nel supermercato per poi sorprendere poco dopo la donna rom all’interno dell’esercizio, intenta a osservarla. A quel punto ha chiamato la polizia. All’arrivo degli agenti, però, la misteriosa coppia aveva già fatto perdere le proprie tracce.

Di seguito il messaggio integrale scritto dalla mamma, la quale esprime anche il desiderio di far conoscere la propria storia alla stampa.

IL RACCONTO DELLA MADRE

“Buongiorno, la contatto per un episodio molto brutto che mi è capitato ieri pomeriggio a Piacenza. Sono andata a fare spesa all’Esselunga di Via Conciliazione con mia figlia di tre anni. Sono uscita e mi sono recata alla macchina (parcheggiata in fondo al parcheggio esterno del supermercato), si è avvicinata una signora ROM dicendomi se volessi che mi tenesse la bambina. Le ho risposto dicendole di allontanarsi immediatamente da noi. Lei ha iniziato ad urlare insultandomi”.

“Dopodiché ho scaricato la spesa nel baule e mi sono recata presso il Lidl di via conciliazione con la mia macchina. Una volta parcheggiata in quel supermercato, sono scesa dalla macchina e mi sono recata presso la porta d’ingresso del supermercato ed ho visto la signora rom in lontananza che mi stava seguendo con un uomo, anch’esso rom. Mi sono fermata davanti alla porta d ingresso, iniziando a capire davvero il pericolo. Mi hanno raggiunto, l’uomo si è messo alla mia sinistra ed a destra la signora e mi fissavano parlando tra di loro nella loro lingua”.

“Io sono rimasta lì davanti alla porta immobile con mia figlia in braccio, d’istinto ho chiamato mio marito e ho detto ad alta voce “Ora arriva Papà”. Loro hanno sentito, hanno parlato tra di loro e si sono allontanati. A quel punto, guardandomi bene alle spalle, prendo il carrello (pensando che la bambina fosse più sicura lì dentro essendo io da sola) e mi reco all’interno del supermercato”.

“Dopo 10 minuti circa che ero dentro, vedo la signora che entra al supermercato ed inizia a fissare me e mia figlia. In quel momento ho davvero capito che eravamo in pericolo e che questa donna voleva prendere mia figlia. Ho chiamato immediatamente mio marito il quale ha chiamato la polizia e si sono recati presso il supermercato. Io ero terrorizzata”.

“Intanto la signora, dopo che ha continuato a seguirmi, essendo io rimasta immobile in fondo alla corsia, si è recata alla cassa ed è uscita. Mio marito l’ha vista uscire e poco dopo sono arrivate le pattuglie. Una è andata subito nella direzione dove è andata la signora, salendo su una macchina che prima non c’era perché l’uomo e la donna erano a piedi”.

“La polizia mi ha chiesto i documenti e tutte le diverse informazioni. Ora sono ancora molto scossa, ma vorrei chiederle cortesemente il favore di divulgare la notizia per tutte le mamme che vanno nei supermercati. Vorrei che il mio nome rimanesse anonimo perché sono preoccupata per la sicurezza di mia figlia e sicuramente appena riesco vorrei contattare La Libertà. Tutto ciò solo per poter prevenire un’altra situazione del genere”.

“Se ha bisogno di altri dettagli glieli posso dare, ma ad oggi mi è difficile parlarne”.

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