Conti in ordine per la sanità dell’Emilia-Romagna. Tutte e tredici le Aziende sanitarie hanno chiuso infatti i bilanci d’esercizio 2019 in pareggio. La Commissione Politiche per la salute e Politiche sociali dell’Assemblea legislativa ha dato parere positivo allo schema di delibera della Giunta sull’approvazione dei bilanci.
L’Ausl di Piacenza chiude con 18.804 euro.
“Queste cifre testimoniano, ancora una volta, come l’alto livello dei servizi della nostra sanità regionale vada di pari passo con una gestione amministrativa e delle risorse efficace ed incisiva, che garantisce la sostenibilità all’intero sistema”.
“Non solo tutti i bilanci sono in pareggio, ma mostrano anche gli importanti investimenti fatti, a partire dall’assunzione e dalla stabilizzazione di nuovo personale, fino all’acquisto di farmaci innovativi. Tutto questo a garanzia di un’assistenza sempre migliore per i cittadini dell’Emilia-Romagna. Per quanto riguarda la situazione del 2020- aggiunge Donini- sono in corso approfondimenti che valuteranno l’impatto dell’emergenza Coronavirus”.
Per il 2019 il finanziamento del Servizio sanitario regionale è di oltre 8 miliardi (8.290 milioni di euro) provenienti dal Fondo sanitario, da circa 100 milioni di fondi relativi ad anni precedenti che si sono resi disponibili; dalle entrate dirette delle Aziende sanitarie e 578 milioni per prestazioni effettuate a cittadini provenienti da altre regioni italiane. In questo l’Emilia-Romagna si conferma come una regione a forte attrattività, seconda in valore assoluto alla Lombardia, ma al primo posto rispetto alla popolazione.
La spesa
Per quanto riguarda la spesa, 3.093 milioni riguardano il personale dipendente (+ 86 milioni perassunzioni, stabilizzazioni e oneri relativi ai rinnovi contrattuali), 485 milioni la spesa farmaceutica convenzionata, 956 milioni la spesa farmaceutica per acquisti diretti, 113 milioni la spesa per farmaci innovativi (oncologici e non oncologici), 496 milioni i dispositivi medici, 3.136 milioni i servizi sanitari e sociosanitari, 622 milioni i servizi non strettamente sanitari (manutenzioni, utenze, servizi informatici).
Gli investimenti
Sfiora i 38 milioni il sostegno ai piani di investimento aziendale per il rinnovo tecnologico e il mantenimento delle strutture aziendali. Gli aumenti di spesa sono si sono contenuti anche grazie all’acquisizione di beni e servizi tramite l’Agenzia Intercent-ER, la Centrale unica regionale per gli acquisti.
In un’ottica di maggiore efficienza del sistema, le Aziende sanitarie si sono impegnate nell’attuazione di progetti e programmi a supporto dei processi di innovazione, sviluppo e potenziamento dell’integrazione a livello sovra aziendale. Al tempo stesso, è proseguito il lavoro per garantire il regolare accesso alle prestazioni rivolte all’utenza e la razionalizzazione dei sistemi organizzativi per valorizzare il personale e favorire la piena e qualificata erogazione dei servizi, oltre alla riduzione delle liste di attesa.
Le Aziende si sono impegnate, inoltre, a mantenere e consolidare la riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi del Servizio sanitario in base a quanto previsto dalla legge (pagamenti entro 60 giorni) attraverso un impiego efficiente della liquidità disponibile a livello regionale.
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