«Il Papa ci fa capire che la fraternità è vita: per noi, per gli altri, per tutti». Con queste parole il vescovo di Piacenza-Bobbio mons. Adriano Cevolotto ha concluso il suo intervento alla conferenza di apertura dell’Autunno culturale della Banca di Piacenza che si è tenuta a Palazzo Galli (in Sala Panini, con Sala Verdi videocollegata) alla presenza della maggiori autorità cittadine.
Mons. Cevolotto – introdotto dal presidente del Cda della Banca Giuseppe Nenna – ha approfondito alcuni aspetti dell’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”. «Quella che ci ha consegnato il Pontefice – ha argomentato il vescovo – è un’enciclica difficile, come il concetto stesso di fratellanza, perché potrebbe essere interpretata in termini moralistici. Scritta ai nostri tempi la ritengo un atto di coraggio».
A parere di mons. Cevolotto al Papa sta molto a cuore favorire rapporti fraterni nella Chiesa e tra le Chiese e considera l’ambiente in cui tutti viviamo una casa comune che si salva se salviamo le convivenze, le relazioni. Francesco estende poi il concetto di fraternità anche ad ambiti, come la politica e l’economia, che tendono a sottrarsi a certi temi. «Il Pontefice – ha osservato il vescovo – ha scritto “Fratelli tutti” pensando al mondo con uno sguardo che vede la proprietà privata seconda a quella universale ma non in conflitto e modelli di sviluppo per tutti, che combattano la miseria».
«La pandemia – ha riflettuto mons. Cevolotto – ci ha fatto capire che siamo vulnerabili agli attacchi esterni, togliendoci da quel delirio di onnipotenza che avevamo dentro di noi».
L’illustre ospite ha ricevuto in dono dalla Banca la Targa del benvegnù, simbolo dell’antica tradizione dell’accoglienza piacentina, consegnata dal presidente esecutivo dell’Istituto di credito, Corrado Sforza Fogliani.
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