Sulla mobilitazione dei sindacati interviene Amazon in una nota.
“Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori di servizi di consegna per consentire loro di pianificare adeguatamente le loro esigenze operative e definire degli obiettivi realistici che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti”
Le aziende fornitrici, nell’ambito della contrattazione di secondo livello, hanno ridotto l’orario di lavoro dei corrieri da 44 a 43 ore settimanali il 1° giugno 2022, ed ulteriormente ridotto a 42 ore il 1° giugno 2023.
I corrieri sono assunti da fornitori di servizi di consegne al livello G1 del CCNL Trasporti e Logistica con un salario d’ingresso pari a 1.700€ lordi al mese, tra i più alti del settore, per i dipendenti a tempo pieno, e oltre a 400€ netti mensili come indennità giornaliera.
La quasi totalità dei corrieri termina le consegne entro l’orario contrattualmente previsto, e le aziende di consegna supportano i loro dipendenti in caso di necessità operative. Nel caso in cui una rotta non venga completata entro l’orario lavorativo, i pacchi non consegnati vengono riprogrammati per la consegna il giorno successivo
Ieri, mercoledì 8 novembre, si sono tenute assemblee Filt Cgil di tutti i driver delle società appaltatrici di Amazon nelle Station dell’Emilia Romagna presenti a Bologna, Rimini, Piacenza e Parma.
I lavoratori si sono espressi per la proclamazione dello stato di agitazione a livello regionale per il settore trasporti in appalto.
“La vertenza è finalizzata ad ottenere risposte alle richieste sindacali, che si protraggono da mesi, per la contrattazione sulle consegne e sui carichi di lavoro attualmente sanciti unilateralmente in base a un sistema algoritmico”, spiegano i sindacati.
“Il problema per i lavoratori è che tale sistema è finalizzato unicamente a aumentare i profitti di Amazon senza nessuna considerazione del benessere degli operatori . Infatti il sistema è fondato su tempi di consegna non realistici e pretenziosi che mettono a rischio la sicurezza degli autisti in strada. Si tratta, in sintesi, di un sistema basato sulle continue pressioni esercitate da Amazon, ricordiamo che si tratta di un’azienda che fa miliardi di profitti tassati in modo irrisorio, basato su obiettivi a premi per le aziende che insistono sulla velocità.
Il sindacato è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici per smuovere il colosso delle consegne on-line ed aprire una vera ed incisiva contrattazione sul tema dei carichi di lavoro.
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