Per il 2019 il Servizio sanitario regionale può contare su 8,3 miliardi di euro: 101 milioni in più rispetto alla cifra stanziata lo scorso anno. All’Ausl di Piacenza saranno destinati 492.499.807 euro.
La maggior parte delle risorse, 7,5 miliardi di euro, vanno a finanziare i Livelli essenziali di assistenza (Lea); ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario pubblico garantisce a tutti i cittadini.
Oltre 7,1 miliardi sono destinati alle Aziende Usl; più di 264 milioni sono per le Aziende Ospedaliero-Universitarie e gli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico).
Il quadro complessivo delle risorse per la programmazione sanitaria regionale 2019 ha ricevuto l’approvazione dalla Giunta. Si tratta di risorse assegnate all’Emilia-Romagna dallo Stato per finanziare e qualificare ulteriormente servizi e Aziende sanitarie (Usl, Aziende Ospedaliere e Irccs pubblici). Lo stesso atto stabilisce il riparto dei finanziamenti tra le Aziende e indica gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale 2019.
“Viene confermato l’impegno economico per migliorare ulteriormente l’alta qualità del nostro Servizio sanitario, pubblico e universalistico”. Lo affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.
Ci sono 100 milioni in più nella programmazione 2019, grazie ai quali siamo in grado di garantire alla nostra sanità ulteriori mezzi; strumenti e il personale necessario ad assicurare a tutti i cittadini servizi e cure di eccellenza”.
“Sia chiaro che per l’Emilia-Romagna, così come per le altre Regioni italiane, non è nemmeno ipotizzabile che nel futuro si possa pensare a tagli al Fondo nazionale rispetto a quanto programmato. Già scontiamo un ritardo e sacrifici importanti per coprire il rinnovo del contratto, oltre ai costi aggiuntivi dei farmaci innovativi.
Anche solo pensare di arretrare sarebbe gravissimo; lo diciamo di fronte a ipotesi, che speriamo saranno subito smentite, secondo le quali si pensa di tagliare la sanità pubblica per far quadrare i conti a livello nazionale. Per noi questa eventualità semplicemente non esiste.
E lo ribadiamo da qui dall’Emilia-Romagna, dove abbiamo i conti in ordine e dove abbiamo attuato una spending review vera; grazie alla centrale unica per gli acquisti nella pubblica amministrazione, l’Agenzia Intercent-ER, che ci ha permesso di recuperare 550 milioni solo nella sanità dal 2015.
Sono risorse che reinvestiamo nel miglioramento dei servizi, nel progettare nuovi ospedali e nel realizzare le Case della salute nei territori; nel potenziamento degli organici, con oltre 10mila assunzioni a tempo indeterminato e stabilizzazioni di medici, infermieri, operatori negli ultimi tre anni.
Peraltro, queste misure ci stanno permettendo di abbattere i tempi d’attesa per visite ed esami; e ci consentiranno di sviluppare un piano ad hoc per ridurre i tempi di permanenza nei Pronti soccorso. Se l’ipotesi di tagliare dovesse diventare concreta- chiudono Bonaccini e Venturi-, ci opporremo in ogni modo”.
Per il 2019 confermiamo alle Aziende strutture e livelli delle risorse 2018, finanziando tuttavia in maniera specifica i “fattori incrementali” – nazionali e regionali – più rilevanti che impattano sulla gestione dei bilanci 2019.
L’abolizione del superticket e del ticket base sulle prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico (che “vale” complessivamente circa 43 milioni), i nuovi contratti di lavoro (già dai primi mesi di quest’anno sono stati corrisposti gli aumenti contrattuali al personale dipendente per il rinnovo del triennio 2019-2021), e i farmaci innovativi, in primis quelli oncologici.
Quarantuno milioni di euro rappresentano la quota regionale del Fondo nazionale per l’acquisizione dei farmaci innovativi contro il virus HCV (epatite C); queste risorse costituiscono il budget di programmazione per le Aziende sanitarie e vengono ripartiti in relazione ai trattamenti attesi per l’esercizio.
Altri 41 milioni sono la quota assegnata all’Emilia-Romagna dal Fondo nazionale per l’acquisizione dei farmaci innovativi oncologici; anche queste risorse vengono ripartite tra le Aziende sanitarie. Infine, oltre 31 milioni – anche questi suddivisi tra le Aziende – costituiscono il Fondo aggiuntivo regionale per contribuire all’acquisizione dei farmaci innovativi oncologici.
Come per gli anni precedenti, gli obiettivi della programmazione sanitaria dell’Emilia-Romagna per il 2019 sono definiti a partire da quelli contenuti nel Documento di economia e finanza regionale (Defr), in coerenza con le linee di indirizzo per il Servizio sanitario regionale indicate nel programma di mandato. A ciò si aggiungono ulteriori obiettivi da perseguire nel 2019, che derivano dal nuovo Piano sociale e sanitario regionale.
Occorrerà, pertanto, consolidare il percorso avviato a inizio legislatura e i risultati già raggiunti; il contenimento dei tempi di attesa (sia per le prestazioni ambulatoriali che per i ricoveri chirurgici programmati), la riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori, il consolidamento dei servizi e delle prestazioni del Fondo regionale per la non autosufficienza, e le politiche di sviluppo dell’area dell’assistenza territoriale (elemento “fondante”, le Case della salute).
Altro obiettivo di rilievo, la prevenzione: in quest’ottica il Piano regionale 2015-2018, prorogato al 31 dicembre 2019, rappresenta la cornice strategica per raggiungere a livello regionale e aziendale gli obiettivi indicati nel Piano della prevenzione nazionale, secondo una programmazione ispirata a principi di equità, integrazione, partecipazione e intersettorialità.
Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera, nel corso del 2019 si proseguirà nell’opera di realizzazione di una rete ospedaliera e territoriale integrata, che tenga conto dei volumi di attività e degli esiti dei trattamenti sulla salute dei pazienti. Un ulteriore, specifico settore indicato quale obiettivo di azioni di razionalizzazione e miglioramento è quello dell’emergenza-urgenza.
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