“Esprimiamo tutta la nostra disapprovazione per la decisione presa dal consiglio comunale di Piacenza di aumentare l’addizionale Irpef. Non aver tenuto fuori dall’aumento almeno il 2023, come avevamo chiesto, dimostra che è prevalsa una logica poco attenta alle dinamiche sociali, che sembra addirittura s’ignorino.
Non sposiamo nemmeno il principio che sia un buon compromesso l’esenzione per i redditi fino a 15.000 euro”. Così Pino De Rosa, segretario dell’Ugl.
Una scelta che sembra seguire una tendenza che quasi “mira” a colpire i ceti medi usando come “belletto” l’esenzione per i redditi più bassi. E’ evidente che con questa logica vi sarà un progressivo scivolamento (peraltro già in atto) verso i ceti bassi con ricadute sulla complessiva tenuta economica. Sia chiaro poi che quelli che vengono indicati come ceti medi lo sono in ragione delle aliquote di tassazione. In concreto sono persone e famiglie già sull’orlo del precipizio della povertà.
Un reddito di 20.000 euro annui, che cade in pieno sotto la ghigliottina dell’aumento della gabella comunale, corrisponde ad una lavoratrice o un lavoratore che porta a casa 1000 € al mese netti o pochissimo più! Altro che ceto medio, con il costo della vita attuale.
“Confrontare gli altri comuni della provincia”
L’Italia è l’unico paese d’Europa che ha visto negli ultimi 10 anni diminuire gli stipendi e da almeno un anno è opinione concorde che sia necessario agire proprio sulla tassazione sgravando le buste paga. Ebbene Piacenza fa il contrario. Sarà opportuno mettere a confronto anche gli altri comuni della provincia per omogeneità territoriale.
Si tenga presente che, a titolo di esempio, per i lavoratori del settore commercio è stato firmato un acconto ponte per il 2023 che prevede, oltre a due tranche di una tantum, un provvisorio aumento a partire da aprile di 30€ lordi al mese per i lavoratori a tempo pieno.
“Non regge la propaganda dei piccoli numeri”
Un reddito da 20.000 euro è solitamente quello di una lavoratrice part time che quindi avrà un aumento di poco più di 15 euro al mese, al lordo delle addizionali Irpef! Questo per dire che non regge la propaganda dei piccoli numeri. Saranno mica grandi quelli che con sacrificio si riescono ad ottenere a vantaggio delle buste paga! E’ sempre un cattivo esercizio aumentare le trattenute in busta paga. Mai però come in questo momento storico.
Nei futuri previsti incontri con l’Amministrazione, che ci ha confermato il prosieguo del confronto in relazione al bilancio, cercheremo anche di capire, in termini precisi e verificabili, quali saranno le ricadute in termini di efficienza e/o efficacia per i servizi destinati alla collettività cittadina e si siano tali da poter giustificare la decisione del consiglio comunale di ieri.
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