“Atrial Fibrillation”, la nuova pubblicazione scientifica del Prof. Alessandro Capucci è stata presentata in diretta a Radio Sound. Capucci ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare, già primario della cardiologia all’ospedale di Piacenza è molto legato alla città di Piacenza. In particolare è noto per aver dato il via all’eccellenza piacentina “Progetto Vita” e alla rete dei defibrillatori, assieme alla Dr.ssa Daniela Aschieri.
L’ ictus ischemico è una delle cause maggiori di disabilità neurologica, lascia esiti permanenti ed è considerata la terza causa di morte e la prima assoluta per disabilità. In Italia ogni anno poco meno di 200.000 persone vengono colpite da questa patologia, le cui cause vanno dalla chiusura di un vaso arterioso afferente al circolo cerebrale fino a processi di natura trombo- embolica arteriosa. Naturalmente l’ età superiore ai 70 anni registra la maggior parte di questi casi , che possono però comparire anche in età più giovanili. La mortalità è di circa il 10% entro il primo anno.
“L’ictus ischemico – spiega il Prof. Alessandro Capucci – aumenta con l’aumentare dell’età, ma non risparmia nemmeno i più giovani. Ci sono varie situazioni che determinano l’incidenza di malattie. L’alta pressione è una di quelle, infatti sappiamo che è una patologia molto frequente come il diabete mellito e l’obesità, oppure il sovrappeso, un fattore sempre di più sta avendo un impatto negativo sulla salute”
Una parte importante della ricerca è riservata alla prevenzione
“La prevenzione della fibrillazione è praticamente legata a uno stile di vita di cui oggi si parla ma pochi riescono a mettere in pratica. In particolare è importante fare attività fisica, mantenere il peso e controllare i fattori di rischio che sono di ordine metabolico. Infatti il valore del colesterolo deve essere basso e se sotto in maniera abbondante ai 200 ancora meglio e naturalmente evitare i pasti ricchi di glucosio perché gli zuccheri favoriscono un aumento del peso e una disfunzione metabolica che può favorire sia le patologie cardiovascolari in assoluto, ma anche la fibrillazione atriale. Ricordiamo che la fibrillazione striale ha un’alta percentuale nei soggetti ipertesi. Quindi avere la pressione alta, magari a 50 anni, predispone poi 10 anni dopo ad avere anche la fibrillazione atriale”.
Ictus ischemico, quali sono i principali sintomi?
“Può andare dalla difficoltà alla parola alla difficoltà di movimento come la perdita di forza in una gamba. Segnali che possono essere transitori se l’occlusione si auto risolve rapidamente oppure invece dare degli esiti permanenti”.
“Atrial Fibrillation”, la nuova pubblicazione scientifica del Prof. Alessandro Capucci – AUDIO intervista
Iscriviti per rimanere aggiornato!
Compilando i campi seguenti potrai ricevere le notizie direttamente sulla tua mail. Per garantire che tu riceva solo le informazioni più rilevanti, ti chiediamo gentilmente di mantenere aggiornati i tuoi dati.