Attualità

Assistenza non sanitaria nelle ore notturne: all’Ausl attivo il progetto Ki Ce

Quante e soprattutto chi sono le persone presenti in ospedale durante le ore notturne? Da qualche mese è possibile rispondere con più precisione e rapidità a questa domanda; l’Ausl di Piacenza ha infatti attivato il progetto KI- CE, ormai entrato a regime nell’ospedale cittadino e in quelli di Fiorenzuola e Castel San Giovanni. Attraverso un software dedicato è possibile monitorare la presenza delle figure che sono a fianco dei malati di notte.

“Il nostro obiettivo – spiega Maria Gamberini, direttore amministrativo Ausl Piacenza – è quello di garantire una sempre maggior sicurezza a chi è ricoverato in reparto durante le ore notturne.

In un anno, tra Piacenza e ospedali periferici, possiamo contare diverse migliaia di presenze in questa fascia oraria; sono numeri importanti, soprattutto perché si tratta di persone che si muovono all’interno di un contesto delicato, che merita una particolare attenzione e tranquillità. Il sistema permette, attraverso una rete di totem posizionati in ospedale, di registrare l’identità e la presenza di chi rimane accanto al letto del malato dalle 20.00 alle 8.00. Dobbiamo essere in grado, in qualsiasi momento, di sapere chi si muove nei reparti, a garanzia dei pazienti stessi e anche del personale. È fondamentale per ragioni di sicurezza e tutela della riservatezza. Basti pensare a quali effetti negativi potrebbero avere pratiche non corrette se svolte nei confronti di uno dei ricoverati. Il sistema permette di sapere sempre chi sono le persone presenti in ogni momento”.

Come funziona il sistema

Chi vuole effettuare assistenza non sanitaria a un ricoverato durante la notte deve preventivamente rivolgersi al personale del reparto. Attraverso un’etichetta con codice a barre, potrà poi utilizzare una delle postazioni KI-CE per registrarsi e dichiarare la propria presenza. Il software identifica e archivia le generalità della persona. Anche il personale delle agenzie accreditate deve effettuare questa registrazione; in questo caso, oltre ai dati della persona che effettua l’assistenza non sanitaria, compariranno anche le informazioni relative alla società per cui viene effettuato il lavoro.

Dopo una fase sperimentale in Ortopedia e traumatologia, il progetto è ufficialmente attivo da marzo, con progressivo coinvolgimento dei reparti a Piacenza e poi anche negli ospedali di Castel San Giovanni e Fiorenzuola.

Le agenzie accreditate

Alle società che prestano servizio di assistenza non sanitaria a pagamento in ospedale è stato chiesto di accreditarsi; 8 sono quelle in possesso dei necessari requisiti. “La qualità è l’elemento cardine dell’attività che svolgono nei confronti dei degenti.” Le agenzie accreditate per l’assistenza non sanitaria devono indicare e registrare il proprio personale. Ciò consente un monitoraggio dei singoli e l’identificazione puntuale di chi è presente in reparto non solo di notte ma in qualsiasi momento. Le agenzie devono inserire le prenotazioni di assistenza specificando il nominativo di chi presterà il servizio. Quando l’operatore si recherà in reparto per iniziare la propria assistenza, dovrà validare il suo ingresso presso il totem tramite lettura del proprio barcode identificativo fornito dal sistema. Al termine della propria assistenza dovranno validare l’uscita con le stesse modalità.

Un primo bilancio dell’attività

È già possibile tracciare un primo e parziale bilancio dei dati, tenendo contro che il sistema informatico era attivo all’inizio solo all’ospedale di Piacenza e in seguito anche nei presidi periferici. Tra marzo e oggi:

  • la presenza notturna per l’assistenza non sanitaria a degenti ricoverati a Piacenza, Castelsangiovanni e Fiorenzuola sono state 2487;
  • di queste 356 risultano essere persone incaricate dalle imprese autorizzate (14,31%);
  • i degenti che più hanno richiesto assistenza (da imprese, familiari e persone di fiducia) erano i ricoverati nei reparti di Ortopedia, Geriatria, Ostetricia, Medicina e Oncologia.

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