Europe For Peace Piacenza critica Confindustria per aver deciso di svolgere la propria assemblea annuale nella base di San Damiano. In un comunicato a firma di Roberto Lovattini vengono evidenziate le motivazioni del dissenso. Confindustria di Piacenza: ora occorre Pace e cultura della Nonviolenza!
Immaginiamo per un momento che all’Assemblea di Confindustria che si tiene oggi, fossero stati invitati gli scienziati e le personalità che parlano di sviluppo positivo e sostenibile con prospettive di Pace lontano da tutte le tentazioni di sviluppo bellico e si fosse svolta collegandosi al progetto di Massimo Bersani delle gru di Pace, ricordando quanto successo a Hiroschima e Nagasaki come monito per impedire che si ripeta un tale massacro.
Avrebbero certo dato un segnale diverso alla città , alla nazione e ai loro associati. Così non è stato e ci spiace dire che comincia male il Nuovo corso di Confindustria Piacenza. Mentre a Piacenza, come in tutta l’Italia, cresce la consapevolezza che occorrano Pace e nonviolenza, come se nulla stesse accadendo in questo momento nel mondo, cosa fa Confindustria? Decide di svolgere la propria Assemblea Annuale a S.Damiano come fosse la cosa più naturale e pacifica del mondo. Ma così non è!
Ecco cosa dice della base di S.Damiano il capo di stato maggiore dell’Aeronautica Luca Goretti: “ Stiamo studiando il sistema che può ingegnerizzare questa iniziativa per far diventare questo polo una base operativa pronta all’uso, per esercitazioni nazionali e internazionali, anche elicotteristiche, con attività di addestramento sulle montagne e sul territorio: attraverso esercitazioni complesse vogliamo tenere quindi viva la base. Ma allo stesso tempo proveremo a creare un Flying Museum … dove sono conservati velivoli storici ma statici,… c’è la volontà di portare vari modelli che potrebbero rimanere in volo… l’obiettivo di aprirlo ai cittadini e fare sistema col territorio … ,”
“permettere di fare esperienze di tipo accademico con le università e le scuole, esperienze di alternanza scuola e lavoro collaborando con gli istituti tecnici superiori, creando un ambiente ricreativo per permettere alle famiglie di trascorrere una giornata nella cultura del volo”. Quindi S.Damiano rimane una base operativa militare, dove potrebbe nascere un Museo del volo con l’obiettivo di attirare le famiglie e in particolare le scuole attraverso anche l’alternanza scuola lavoro. Insomma l’obiettivo dichiarato, come l’esercito e il Ministero della Difesa stanno facendo in tutta l’Italia, è quello di invogliare i giovani ad arruolarsi o quanto meno a rivalutare in tutta la nazione una disciplina militare.
L’alternanza scuola lavoro (Asl), oggi rinominata Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) prevede ben 210 ore per gli istituti professionali, 150 per i tecnici, 90 per i licei. Ampi spazi che possono essere sfruttati per la propaganda di una cultura militarista e bellicista con l’obiettivo di promuovere l’arruolamento dei volontari.
Rosa Siciliano, di Pax Christi Nazionale, ci ricorda le “Linee guida sull’educazione alla pace e ai diritti umani”, firmate nel 2007 dall’allora ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, in cui si afferma «l’importanza di acquisire conoscenze e tecniche per la comprensione, in tutti gli ambiti e a tutti i livelli, dei processi conflittuali in atto, delle relative cause e della individuazione delle soluzioni nonviolente potenzialmente disponibili». Linee guida che ribadiscono il compito della scuola di “contribuire a sviluppare la cultura della pace, della nonviolenza e dei diritti umani.”
Tutto ciò non si concilia con la cultura della guerra e una crescente presenza nella scuola, delle Forze armate, se non addirittura delle industrie militari. Ricordiamo gli zaini militari della Giochi Preziosi destinati ai bambini e poi ritirati per le proteste. Ma Confindustria, nel presentare la convocazione dell’assemblea a S.Damiano, aggiunge “L’innovazione, la ricerca e lo sviluppo saranno il focus dell’assemblea. All’interno di alcuni hangar della base alcune aziende da tempo hanno posizionato laboratori di ricerca e sviluppo, come “Leonardo”.
Ecco svelato l’arcano. Leonardo Spa è il primo produttore di armi nell’Unione Europea, il secondo in Europa, il 13° nel mondo (SIPRI). Però non ama dare di sé un’immagine militarista e ‘muscolare’, poiché fare armi significa alimentare guerre, l’attività umana più distruttiva e senza dubbio insostenibile, per non parlare di quanto sia devastante sul piano energetico e ambientale.
Nell’ultimo bilancio del 2022 (pubblicato a fine marzo 2023) dichiara che realizza l’83% del proprio fatturato nel settore difesa, avendo quasi solo clienti governativi (88%). Non è neppure davvero un’azienda a capitale ‘italiano’: a parte la quota del 30,2% detenuta dal Ministero delle finanze, il 51,8% del capitale è nelle mani di investitori istituzionali (cioè banche, fondi d’investimento, fondi pensione) per la gran parte britannici e statunitensi.
Inoltre Leonardo è profondamente partecipe dei conflitti armati in corso, lo dimostra la forte connessione con il sistema militare-industriale di Israele . Israele non è solo un cliente, ma ospita stabilimenti e dipendenti di Leonardo. Leonardo è talmente impresentabile che perfino papa Francesco ha rifiutato la consistente donazione di Leonardo SpA destinata all’ospedale Bambin Gesù.
In questo caso la donazione sarebbe risultata proprio impresentabile con un genocidio in corso al di là del mediterraneo, dove altissimo è il numero di giovani e giovanissime vittime. Le vicende a Gaza sbugiardano proprio la Leonardo quando questa afferma che non c’è nessun coinvolgimento con la strage a Gaza: secondo il portale Sbilanciamoci, la Oto Melara è stata protagonista con i propri cannoni costruiti nei suoi ex-stabilimenti oggi di proprietà Leonardo, proprio di bombardamenti dal mare antistante la striscia.
La presenza diretta di Leonardo in Israele si deve a un’operazione conclusasi nel luglio 2022 con l’acquisizione della società israeliana RADA Electronic Industries, specializzata in radar per la difesa a corto raggio e anti-droni (vedi il comunicato della Campagna BDS Italia), e alla conseguente nascita della nuova società israeliana DRS RADA Technologies, che è – si noti – controllata da Leonardo DRS Inc. con sede negli Stati Uniti.
Ha 248 dipendenti in tre sedi israeliane (uffici a Netanya, stabilimento principale a Beit She’an, centro ricerche presso il Gav-Yam Negev Tech Park di Beer Sheva). Inoltre, secondo una tattica già utilizzata in altre precedenti invasioni di Gaza, l’avanzata delle truppe israeliane è accompagnata o seguita da giganteschi bulldozer blindati Caterpillar D9, soprannominati in Israele ‘Doobi’ (‘orsacchiotto’) che provocarono, tra l’altro, la morte della militante nonviolenta statunitense Rachel Corrie (1979-2003), schiacciata mentre si opponeva alla distruzione di abitazioni palestinesi.
Anche i bulldozer saranno dotati dei sistemi di protezione attiva e dei radar tattici di DRS RADA. Ora chiediamo a Confindustria Piacenza di non utilizzare la mera logica del profitto e di scegliere il sostegno e la ricerca verso progetti e innovazioni per la Pace, mentre invitiamo i Dirigenti Scolastici, i Collegi dei Docenti, gli e le insegnanti a rifiutare qualsiasi ingerenza da parte di Leonardo SpA nelle istituzione educative in cui si dovrebbe costruire la PACE.
Alle Istituzioni piacentine rivolgiamo l’invito a prestare attenzione alle attività che si svolgono sul proprio territorio e a privilegiare quanto potrebbe portare uno sviluppo positivo e sostenibile del nostro territorio senza cedere a discorsi retorici e qualunquisti del tipo “ Se non lo facciamo noi lasciamo la possibilità ad altri di guadagnare ”. Un motivo in più per firmare la petizione di Europe for Peace Piacenza che chiede il “Cessare il fuoco immediato” Europe for Peace Piacenza
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