Che la mission di Progetto Vita avesse fatto scuola a livello internazionale lo si sapeva già. L’ennesima conferma è arrivata oggi quando la nostra città è stata raggiunta da ricercatori e medici di fama internazionale per il convegno “Arresto cardiaco: rischio, prevenzione e trattamento” all’auditorium Campus Crédit Agricole.
La mattina si è aperta con una prima sessione dedicata ai nuovi fattori di rischio nella popolazione generale. Si è parlato poi delle strategie di trattamento dell’arresto cardiaco nella popolazione generale e altri temi di varia natura come la terapia ablativa delle tachicardie ventricolari e gli approcci diagnostici e terapeutici non convenzionali sempre per le tachicardie ventricolari. Ma senza entrare nel tecnico e in temi specifici per addetti ai lavori, l’importanza di questo evento sta nella location stessa: Piacenza.
“Quest’anno, in collaborazione con l’Ausl di Piacenza, abbiamo organizzato una parte sull’arresto cardiaco in termini di trattamento, quindi progetti di defibrillazione a confronto, mentre nel pomeriggio spazio alla prevenzione e al trattamento delle aritmie conosciute che possono portare all’arresto cardiaco. Si parlerà dunque anche di ablazione, tema in cui noi come reparto siamo un’eccellenza a livello regionale. Abbiamo la fortuna di avere degli ottimi professionisti e ce lo riconosce la comunità nazionale”. Lo spiega Daniela Aschieri, direttore della Cardiologia e responsabile scientifico del congresso, nonché presidente di Progetto Vita.
Ospite di rilievo della giornata il professor Ramon Brugada che da anni collabora con Daniela Aschieri. A Girona l’esperto internazionale di morte improvvisa – scopritore della sindrome che porta il suo nome e che è causa di morte improvvisa – ha realizzato un progetto di defibrillazione precoce sul modello di quello creato a Piacenza da Progetto Vita. Progetto che si chiama Girona Vital.
“Il progetto avviato da Piacenza si è dimostrato davvero ottimo, per questo motivo abbiamo deciso di collaborare con Daniela Aschieri e ancora oggi collaboriamo. L’obiettivo è che l’intervento da parte dei cittadini in caso di arresto cardiaco diventi la routine in ogni città del mondo”, commenta Brugada.
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