Arcigay torna sula questione legata all’interrogazione della consigliera comunale Gloria Zanardi. Interrogazione in merito alla minaccia dei cosiddetti libri gender per l’infanzia presenti nelle biblioteche pubbliche cittadine.
La nota di Arcigay
Libri rei, secondo il Consigliere Zanardi, di deviare il normale sviluppo psicologico dei bambini. Sul tema hanno da ultimo preso posizione due Psicologhe piacentine; lo hanno fatto sottolineando la complessità della questione e richiamando gli esiti della comunità scientifica; tutti concordi nel dichiarare l’inesistenza di una qualsivoglia ideologia gender e l’assenza di rischi legati a tali pubblicazioni. Questa è la posizione ufficiale, tra gli altri, anche dell’UNICEF, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Associazione Italiana degli Psicologi.
Nella sua arringa in Consiglio Comunale il Consigliere Zanardi non ha preso in minima considerazione gli argomenti delle due professioniste e delle istituzioni accreditate, trincerandosi dietro un’ostinata difesa a oltranza della propria raffazzonata interrogazione.
“Caro Consigliere, il governo nazionale ci ha abituati agli allarmismi pretestuosi costruiti per recuperare qualche voto facile, confidavamo che la politica locale (fatta da persone che vivono il territorio) potesse essere diversa. Lei, speriamo inconsapevolmente, ha toccato un tema delicato che avrebbe meritato ben altra considerazione e approfondimento.
Per quanto riguarda le offese sessiste che ha ricevuto recentemente, non abbiamo alcun problema ad esprimerle solidarietà: gli insulti non appartengono nemmeno al nostro linguaggio. Del resto è proprio grazie ai Gender Studies (quelli veri) che oggi c’è una pubblica consapevolezza rispetto al problema del sessismo e del bullismo sessista.”
Da parte nostra chiudiamo qui questa polemica inconsistente, rinnovando per chiunque la disponibilità al confronto, se costruttivo.
Visto l’evidente disparità, mi sento in dovere di fare un comunicato sperando che gli venga riservato uno spazio equo sul tema. Premesso che per ragioni di opportunità sarebbe stato meglio astenersi, le due psicologhe piacentine intervenute nei giorni scorsi, in nome e per conto e su incarico di Arcigay, mi hanno bacchettato di scorrettezze scientifiche in merito alla teoria gender.
Chiariamo subito. Io non sono mai salita in cattedra credendomi scienziata, ma da che mondo è mondo la politica si occupa anche di temi etici. E io faccio politica. Poi se per alcuni solo una parte politica sia legittimata a ciò, è un altro discorso.
Non saranno le correzioni con la penna rossa alla mia interrogazione o i moniti alla giunta comunale (a non prendere in considerazione gli atti ispettivi presentati da un consigliere eletto dai cittadini) ad ostacolare le mie battaglie in difesa dei valori in cui credo.
E l’unico allarmismo pretestuoso è quello di coloro che continuano ad interpretare/strumentalizzare il pensiero degli altri in modo fuorviante e gretto al solo fine di beneficiarne in termini politici e di visibilità. Domanda: ma la risposta all’interrogazione qualcuno l’ha ascoltata?
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