Via libera al Bilancio di previsione 2021 e triennale al 2023 della Regione. Una manovra complessiva da 12 miliardi e 484 milioni di euro, di cui oltre 9 miliardi per la sanità regionale, 600 milioni in più rispetto al 2020. Scelte possibili grazie a conti in ordine, meno 56 milioni di euro l’indebitamento il prossimo anno. Il tutto lasciando invariate le tasse regionali per il sesto anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso le misure varate; dall’esenzione ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli al taglio Irap per imprese e attività economiche nei comuni montani; dai mezzi del trasporto pubblico locali gratuiti per gli studenti fino a 19 anni all’abbattimento delle rette dei Nidi. E il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica fissati a livello nazionale, pur in periodo Covid, producendo un saldo positivo di oltre 71 milioni di euro.
“Vogliamo aiutare chi ha bisogno adesso, dando risposte concrete a cittadini, famiglie, imprese, e, nello stesso tempo creare basi solide per ripartire il prima possibile e nel modo migliore che si possa far”, ha affermato il presidente Stefano Bonaccini nel suo intervento in Aula al termine del dibattito generale”.
“Partiamo da conti in ordine”
“Qui partiamo da conti in ordine, da un bilancio sano, come ci viene riconosciuto ogni anno dalla Corte dei conti. Questo ci permette decisioni che difficilmente si vedono altrove; come l’abolizione dei superticket sanitari, misura poi diventata nazionale, l’estensione di bus e treni regionali gratis agli studenti fino a 19 anni a partire dal prossimo anno scolastico, il taglio delle rette degli asili nidi, con l’obiettivo entro la legislatura di azzerarle, o tenere ferme le tasse regionali per il sesto anno consecutivo.
Un bilancio a cui si affianca una visione chiara. Quella di costruire un presente e un futuro diversi, condivisa con tutti i territori, le istituzioni, le rappresentanze economiche e sociali del nostro territorio che hanno sottoscritto con noi il Patto per il Lavoro e per il Clima, unico in Italia. Un Patto per fare dell’Emilia-Romagna la regione della piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Con pilastri definiti. Sanità pubblica, con ancora più medicina del territorio, nuova e buona occupazione, svolta ecologica, Big data e transizione digitale, scuola, messa in sicurezza del territorio”.
Il Bilancio in sintesi
Il provvedimento si inserisce nel contesto più ampio del piano di investimenti per quasi 14 miliardi di euro al 2022, presentato già prima dell’estate; il tutto per una ricostruzione partecipata e condivisa da territori e parti sociali, grazie a fondi pubblici (europei, statali, regionali) ai quali si aggiungono cofinanziamenti privati, per opere cantierabili e progetti in corso di definizione con le comunità locali.
Una manovra cresciuta rispetto a quella licenziata dalla Giunta poche settimane fa. Si sono infatti aggiunte risorse vincolate per 148 milioni di euro nel triennio (99,69 milioni per il 2021, 30,50 per il 2022 e 17,97 per il 2023). Risorse dello Stato attribuite soprattutto all’ambito sociale, con un significativo aumento (+27,50 milioni) per le politiche sociali, interventi per la disabilità, sul fondo regionale per la non autosufficienza (+6,91 milioni) e per i Caregiver familiare. Ma si sommano anche risorse per il sostegno all’agricoltura e per il trasporto pubblico locale.
Confermate le risorse senza precedenti per il sistema sanitario e ospedaliero dell’Emilia-Romagna. Oltre 9 miliardi di euro nel 2021, 600 milioni in più rispetto a quest’anno, con investimenti già programmati per più di 340 milioni nel biennio. E la rete socio-assistenziale dedicata agli anziani e alle persone con disabilità potrà contare su un Fondo regionale per la non autosufficienza fra i più alti nel Paese, che sale così a 464 milioni di euro.
Gli aiuti e gli investimenti
Aiuti agli esercizi (bar, ristoranti, ecc.) e agli operatori (taxisti, Ncc, ma anche piscine, palestre, cultura) che hanno dovuto sospendere o limitare le proprie attività in seguito alle ordinanze anti-Covid (31,8 milioni di euro, aggiuntivi rispetto ai ristori nazionali); la conferma dell’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli (8,5 milioni); aiuto ai nuclei in difficoltà col pagamento dell’affitto (11 milioni); servizi educativi 0-6 anni, con i fondi ai Comuni per la riduzione o l’azzeramento delle rette dei Nidi (31,6 milioni).
Estensione agli studenti fino a 19 anni della possibilità di viaggiare gratis su bus e treni regionali, già oggi possibile per gli under 14 (44 milioni); borse di studio e benefici garantiti a tutti gli studenti aventi diritto (28 milioni); ‘Bike to work’, percorsi casa-lavoro in bici (1 milione); contributi a fondo perduto alle giovani coppie per l’acquisto o ristrutturazione di case nei Comuni montani (altri 10 milioni di euro che si aggiungono a quelli stanziati nel 2020 per la prima volta); conferma del taglio dell’Irap per imprese, artigiani, commercianti, professionisti e autonomi nelle aree montane (24 milioni).
Ancora 215 milioni per attività produttive, formazione e politiche attive per il lavoro; 45 milioni per l’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna e 10 milioni di euro per sostenere il percorso verso un unico sistema fieristico regionale, fondamentale per il tessuto economico emiliano-romagnolo.
Ma anche forti investimenti, per dare fondamenta solide alla ripartenza post-covid. Quasi 1 miliardo e mezzo di euro di risorse regionali disponibili nel triennio; la gran parte, l’82%, senza ricorrere ad alcun indebitamento (di questi, oltre 630 milioni già per il 2021). Fra gli interventi previsti tra 2021 e 2023, edilizia sanitaria (150 milioni di euro); Big data e innovazione digitale (24 milioni per il Tecnopolo di Bologna); l’elettrificazione delle linee ferroviarie regionali (60 milioni); il fondo investimenti per gli enti locali emiliano-romagnoli (80 milioni); il Programma straordinario di investimenti per i territori maggiormente colpiti dalla pandemia Covid, i territori montani e le aree interne (40 milioni).
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