Appennino Festival 2024, quest’anno la kermesse festeggia la 23esima edizione ed è stata presentata a Palazzo Rota Pisaroni dalla direttrice artistica Maddalena Scagnelli; presenti anche Roberto Reggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, i sindaci Roberta Valla di Travo e Marco Paganelli di Farini, le assessore Elisa Molinari e Lauretta Alberti dei comuni di Rivergaro e Gossolengo, Paolo Marzaroli, titolare della sede centrale della Banca di Piacenza, Giuseppe Noroni, delle associazioni Via degli Abati e i Calcaterra, Valentina Cinieri de “Le Vie del Sale” e l’intellettuale Valeria Laffeni. In tutto sono 19 appuntamenti che si snodano lungo l’Appennino piacentino e parmense, tra musei, pievi, monasteri e castelli, esplorando i luoghi più particolari e meno frequentati delle province.
Appennino Festival 2024, la prima in Italia a promuovere le tradizioni e il recupero della montagna
La manifestazione che, fra le prime in Italia, ha promosso l’idea che attraverso il recupero delle tradizioni sia possibile animare e sostenere la montagna e favorire quelle forme di turismo culturale, esperienziale, sostenibile e “slow”, che privilegia i percorsi a piedi o in bicicletta, è attento alle specificità territoriali e all’ambiente ed è desideroso di riscoprire sapori, suoni e situazioni non ancora omologati.
Appennino Fastival 2024, l’obiettivo
“L’obiettivo è quello di amare conoscere e frequentare le valli piacentine anche quelle più estreme – racconta Maddalena Scagnelli direttore artistico di Appennino Festival – ma anche quelle al confine con Genova, Pavia e Alessandria con qualche puntata anche nel parmense. Siamo nell’estremo appennino luogo di freschezze paesaggi meravigliosi e di una tradizione popolare inesausta”.
Audio intervista al Direttrice Artistica Maddalena Scagnelli
Appennino Festival, qualche suggerimento
“Volendo suggerire quegli eventi in cartellone che si svolgono nei luoghi più suggestivi – ancora Maddalena Scagnelli – partirei da Castelletto di Vernasca dalla piccola chiesa senza il tetto e senza una parete dove si esibirà il più importante gruppo che si occupa di tradizioni medioevale i Micrologus, alla Sella dei Generali un bellissimo pascolo tra colli Pradovera di Farini e la Val Perino, un happening allegro con i cori maschili che cantano le tradizioni popolari e un giovanissimo musicista piacentino che partirà presto per Lucerna e la Valboreca il 18 agosto con strumenti antichi il liuto e la spinetta ma anche i più popolari come le antiche cornamuse, la piva il piffero e la fisarmonica”.
Appennino Festival gli ingredienti
“Si tratta di tanti ingredienti – ancora Scagnelli – la musica folk quella popolare per arrivare fino alla musica antica e poi letteratura e tanto ambiente e tanta natura”.
Il primo appuntamento a Rivergaro
“Il primo appuntamento è quello geograficamente più vicino alla città – anticipa Scagnelli – martedì 30 luglio a Rivergaro in un bellissimo contesto, si tratta del sagrato di Sant’Agata nel cuore del paese, un luogo molto fresco grazie ai tigli. Protagonista Fabio Rinaudo uno dei più importanti musicisti che si occupano di cornamuse e zampogne, ci porterà le cornamuse irlandesi e francesi con il gruppo Enerbia”.
La soddisfazione dei Sindaci dei territori coinvolti
Soddisfatti anche i sindaci: “Promuovere cultura significa promuovere l’identità di un paese – sottolinea Valla, mentre Paganelli si è detto “orgoglioso di avere il festival nella nostra valle, sia nei luoghi più conosciuti come Sella dei Generali sia in quelli più difficili da raggiungere“. Dello stesso avviso anche Molinari e Alberti: “Per noi è una tradizione e siamo orgogliosi di partecipare a questo festival» dichiara la prima, mentre la seconda sottolinea che «siamo contenti della collaborazione con la Regione Puglia dato che lo scorso anno ci siamo legati a un comune pugliese che ha il nostro stesso patrono”.
“Appennino Festival è un collettore di tante esperienze e realtà che si occupano di cultura in senso lato: i cammini storici che sono al centro del programma” fa presente Noroni, mentre per Cinieri “il paesaggio è un contenitore di beni artistici e architettonici: Appennino Festival valorizza il paesaggio e lo fa anche in collaborazione con le parrocchie, le chiese, i luoghi di culto“. Laffeni ha annunciato che introdurrà “un’artista iraniana, Anahita Dowlatabadi, che in Italia si occupa di mediazione culturale e in ambito artistico di grafica, pittura e fotografia“. Infine Marzaroli sottolinea che “il sostegno al Festival va avanti già da qualche anno e ne siamo soddisfatti”.
Informazioni
Le informazioni sugli appuntanmenti di Appennino Festival 2024 sono reperibili sulla pagina fb della manifestazione
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