Dalla Scala agli angoli ariosi della Val Trebbia. Danilo Rossi, prima viola del Teatro alla Scala di Milano, è il protagonista del primo appuntamento dell’Appennino Festival 2022.
Lunedì 1 agosto nella chiesa di San Cristoforo Martire di Pillori, nel comune di Travo, alle 19 è in programma “Primissima Viola”, concerto che vede protagonista Rossi insieme al gruppo Enerbia. Dalle 20.30 invece è prevista una degustazione all’Azienda I Borri (per info e prenotazioni: 3384693571).
La rassegna, diretta artisticamente da Maddalena Scagnelli, mette in calendario quest’anno 22 appuntamenti come 22 sono le edizioni del Festival: a organizzarla è l’associazione “Le Vie del Sale” con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Credit Agricole, Regione Emilia Romagna, Ministero per i beni e le attività culturali e alcuni sponsor privati.
Venendo al primo appuntamento, Rossi ha alle spalle trent’anni di carriera e numerose collaborazioni con grandi artisti dell’ambito jazz e pop: è stato il più giovane strumentista ad aver ricoperto il ruolo di prima viola solista dell’Orchestra, ruolo che ha ricoperto fino a gennaio di quest’anno, e si è esibito negli ambienti più diversi: dalle carceri ai boschi del Trentino, dalle paludi dello Sri Lanka ai Teatri Off delle periferie fino agli angoli più suggestivi dell’Appennino come accadrà l’1 agosto.
Non fa eccezione tuttavia neppure il secondo appuntamento del Festival: martedì 2 alle 20.30 infatti la rassegna approda al Teatro Organico di Termine Grosso – Perduca, sempre nel comune di Travo: in questa straordinaria location – un teatro all’aperto affacciato sulla valle – si esibiranno Riccardo Tesi e la Banditaliana. Compositore, cantante e organettista, partito nel 1978 al fianco di Caterina Bueno, Tesi è uno dei più importanti esponenti della musica world, con una storia musicale che spazia dalla tradizione toscana al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d’autore: sarà lui a guidare con il suo organetto i presenti in un viaggio mediterraneo tra musica popolare, jazz, liscio, cantautorato e swing-manouche insieme a Claudio Carboni (sax), Maurizio Geri (chitarra e voce), Marzio del Testa (percussioni). L’evento prevede anche la camminata con I Calcaterra (per prenotazioni: 329 7265227).
Il 3 agosto invece, sul sagrato della chiesa di Sant’Agata di Rivergaro alle 21.30, l’Appennino Festival porta i Radicanto con un concerto “Alle radici del canto in terra di Puglia”: il progetto culturale Radicanto, costituito in associazione, nasce per volontà di Giuseppe De Trizio nel 1996 con l’intento di recuperare e riproporre in chiave originale le musiche tradizionali del sud Italia e dei sud del mondo, conducendole attraverso composizioni d’autore e miscellanee sonore capaci di unire passato e presente in un unico e cangiante insieme musicale. In questi anni l’ensemble ha collaborato con alcuni dei maggiori esponenti della canzone popolare e d’autore italiana come Teresa De Sio e Raiz (ex Almamegretta), ma anche con l’attore Dario Fo e lo scrittore Roberto Saviano. Oltre allo studio svolto sul campo alla ricerca delle memorie musicali e a una intensa attività concertistica nei maggiori festival italiani ed europei del settore, i Radicanto hanno frequentato la via del teatro e del cinema.
Il 4 agosto nel Cortile del Castello di Travo alle 21.15 invece è in programma la presentazione “Il cibo della musica”: protagonista sarà la ricercatrice piacentina Chiara Ferrari, autrice dei libri “Le donne del folk” e “Le ricette delle razdore piacentine”, intervistata dalla giornalista Barbara Belzini. Ad animare la serata, realizzata in collaborazione con le Serate Letterarie “Giana Anguissola”, saranno gli interventi musicali del gruppo femminile “La Banda della Ricetta”: il quartetto, nato da un’idea della musicista Clara Graziano, cantante ed organettista del gruppo, è composto da Valentina Ferraiuolo, voce e tamburelli, Teresa Spagnuolo, clarinetto e clarinetto basso e Carla Tutino contrabbasso. A maggio 2018 è uscito il loro primo disco “A fuoco lento” che racchiude un repertorio di brani originali come fosse un menù musicale: ricette musicate da ritmi balcanici, mediterranei e jazz, brani originali appositamente scritti da Graziano, che trova ulteriore respiro immergendosi nella tradizione folk e popolare italiana e arricchendo il “menù” con brani portati al successo da grandi interpreti come Domenico Modugno, Caterina Bueno, Nino Ferrer, Piero Ciampi e Matteo Salvatore.
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