“Tutti gli indicatori mostrano che siamo in una situazione di remissione, ma non di contagi zero. Quindi l’attenzione deve restare alta e costante, da parte di tutti”. Così il direttore generale dell’Ausl, Luca Baldino. Baldino ha rivolto un messaggio alla cittadinanza attraverso un video. Nel suo messaggio, il direttore generale fa il punto sulle azioni che si stanno facendo sul fronte della sorveglianza.
“La scelta di uscire dal lockdown non si poteva evitare, soprattutto sotto l’aspetto lavorativo. Però i contagi non sono azzerati e in questa Fase 2, siamo in una situazione ancora delicata e il virus è anvora presente”.
Luca Baldino spiega anche come il sistema sia pronto per un’eventuale nuova ondata, anche se ovviamente ci si augura che non avvenga un nuovo incremento di contagi e di accessi in ospedale per Covid-19.
“Siamo arrivati a 140 accessi in un giorno nelle fasi iniziali dell’emergenza sanitaria, a partire cioè dal 28 febbraio. Dal 16 marzo gli accessi sono progressivamente diminuiti, in questo momento siamo a una decina di accessi al giorno”.
“Siamo arrivati ad avere 717 pazienti ricoverati contemporaneamente nelle fasi acute dell’emergenza. Oggi sono 311, ma la curva scende lentamente perché si tratta di una patologia dagli effetti lunghi. I pazienti ricoverati in Terapia intensiva sono arrivati a 152 contemporaneamente; abbiamo fatto fronte a questi numeri triplicando i posti e affidandoci anche alle altre aziende della regione. Attualmente i pazienti ricoverati in Terapia intensiva sono 61. Il 26 aprile il numero dei pazienti guariti ha superato quello dei pazienti con la malattia in corso“.
“Uscendo dal lockdown in questa situazione siamo consapevoli che stiamo accettando di correre un rischio. Esattamente come quando ogni mattia ci mettiamo al volante della nostra auto. Sappiamo che guidare comporta dei pericoli; però un conto è guidare con attenzione e rispettando i limiti di velocità, un altro è correre sulla provinciale a 150 chilometri all’ora. Siamo esattamente in questa situazione. Dobbiamo rispettare le indicazioni: evitare contatti ravvicinati, indossare la mascherina e lavarsi spesso le mani. Non dobbiamo uscire con la febbre e prestare attenzione ai segnali che il nostro corpo ci manda”.
Non ultimo, il direttore racconta come la sanità piacentina sta pensando di riattivare servizi, con un’attenzione imprescindibile alla sicurezza di utenti e operatori, dando la priorità a ciò che è più urgente.
“Identificare il maggior numero di casi possibile e intervenire immediatamente. Questa metà, nella metà dei casi, è asintomatica. In questo senso l’elemento più importante è la rete dei medici di Medicina generale e il Dipartimento di Prevenzione. I medici generali segnalano il caso sospetto e l’Ausl interviene immediatamente per valutare il singolo caso e definire l’isolamento”.
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