Aperto il bando Quarto Anno Rondine, borsa di studio della Fondazione. La testimonianza della studentessa Benedetta: “Arricchimento continuo” – AUDIO

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Anche per l’anno scolastico 2023-2024 la Fondazione di Piacenza e Vigevano sarà partner del programma Quarto Anno Rondine, una proposta formativa innovativa alternativa all’anno all’estero, che affianca allo studio delle discipline curriculari un percorso di crescita e di consapevolezza di sé, per assimilare ed elaborare gli stimoli della società globale, affrontare le sfide della contemporaneità con sicurezza ed entrare a far parte di un grande network internazionale di giovani “changemaker”, dove realizzare progetti ad alto impatto sociale.

Se ne è parlato questa mattina, giovedì 22 dicembre, presso la sede del Liceo Colombini, durante un incontro rivolto agli studenti della scuola che ha visto protagonista Benedetta Bisi, diciassettenne del liceo piacentino che sta trascorrendo l’anno a Rondine.  L’intervento di Benedetta è stato introdotto dalla Dirigente scolastica Monica Ferri, dal saluto di Luca Groppi, consigliere di amministrazione di Fondazione di Piacenza e Vigevano e dalla testimonianza di una studentessa di origine russa che vive nella World House di Rondine.

La formazione a Rondine avviene in un campus straordinario: un borgo medievale, a pochi chilometri da Arezzo, noto in tutto il mondo come Cittadella della Pace. È un ambiente capace di mettere in relazione oltre 25 paesi e culture diverse grazie alla World House di Rondine, lo Studentato internazionale che accoglie giovani provenienti da luoghi di conflitto armato, che hanno scelto di formarsi al Metodo Rondine per superare la logica del “nemico” e impegnarsi nella costruzione della pace. Qui, la contaminazione e lo scambio culturale sono continui e fondamentali per lo sviluppo di una mentalità internazionale, rapportata a un contesto locale. Il mindset del terzo millennio.

Il Quarto Anno Rondine si rivolge a studenti di tutta Italia che frequentano attualmente le terze classi dei Licei Classico, Linguistico, Scientifico e delle Scienze Umane. È una esperienza educativa e formativa riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come percorso di sperimentazione per l’innovazione didattica. Il curriculum scolastico è rafforzato con moduli educativi innovativi (300 ore, in gran parte certificate come alternanza scuola-lavoro), la presenza di un tutor di classe a sostegno della relazione tra docenti e studenti e l’impegno concreto nella realizzazione di progetti di ricaduta sociale, per valorizzare i talenti e sviluppare competenze lavorative e di impegno sociale e civile.

Il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano è iniziato nel 2021, per l’anno scolastico in corso, e tale opportunità si rinnova ora in occasione del nuovo Bando per l’a.s. 2023/24. «Metteremo a disposizione una nuova borsa di studioche copre in larga parte le spese di partecipazione di uno studente del territorio – ha annunciato Luca Groppi, coordinatore della commissione Educazione della Fondazione -. È un progetto che vogliamo sostenere perché crediamo nella forza del dialogo e nella necessità che i giovani di oggi possano imparare a superare ogni genere di conflitto, un tema che oggi è sempre più di drammatica attualità».

PER PROPORRE LA PROPRIA CANDIDATURA

Gli studenti che intendono proporre la propria candidatura e accedere ai colloqui di selezione devono presentare domanda entro il 31 gennaio 2023. Per manifestare il proprio interesse, in modo non vincolante, è possibile compilare il modulo on-line al link: https://quartoanno.rondine.org/partecipa-al-bando .

LA TESTIMONIANZA DI BENEDETTA BISI

Il racconto agli studenti di Benedetta Bisi, che attualmente frequenta il Quarto Anno Rondine, ha preso il via dal suo primo giorno alla Cittadella della Pace, il 5 settembre scorso: un giorno iniziato insieme agli ex alunni ebrei espulsi da scuola nel 1938 a seguito delle Leggi Razziali e tornati, dopo più di 80 anni, sui banchi di scuola:«Non credo di aver mai assistito a una lezione così particolare, poiché i testimoni, durante una sorta di appello lungo si raccontano, parlano della loro esperienza, del dolore provato quando si sono sentiti esclusi da ciò che fino al giorno prima rappresentava il loro mondo, la scuola… È stato un inizio intenso, in parte anche difficile per me, come per i miei compagni, ma sicuramente indimenticabile». Di lì il racconto del programma nella quotidianità, con le lezioni curricolari la mattina e il percorso Ulisse del pomeriggio, che «per me è un accompagnamento molto importante, alla scoperta di quelli che sono i miei interessi verso il mondo»; fino alla relazione con gli studenti internazionali della World House: «Sono una fonte di arricchimento continua. Quando sono con uno studente o una studentessa della World House, posso conoscere realtà molto diverse e scoprire situazioni che in Italia neanche esistono. Mi apre a una visione globale dandomi un punto di vista del tutto nuovo»

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