Fu per volere del duca Pier Luigi Farnese che, nel 1547, Santa Maria di Campagna fu convertita ad uso monastico e assegnata ai frati francescani Minori Osservanti. Il diacono don Franco Fernandi – nell’incontro di questa sera alla Biblioteca di Campagna per il ciclo i “Giovedì della Basilica”, all’interno del programma di Celebrazioni per il V centenario della Basilica mariana, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza – ha proposto il ritratto di alcuni frati (tralasciando quelli già molto conosciuti, come padre Davide da Bergamo o padre Andrea Corna) che nel tempo hanno fatto la storia di Santa Maria di Campagna.
A cominciare da padre Lodovico da Bologna, appartenente alla nobile famiglia bolognese dei Dall’Armi, che ha legato il suo nome ad alcune vicende storiche del francescanesimo piacentino. Fu l’ultimo Guardiano del convento dei SS. Giovanni, Paolo e Monica e fu il primo Guardiano del Convento (non ancora costruito) di Santa Maria di Campagna. Durante la sua permanenza a Piacenza fu scelto dal duca Pier Luigi come confessore e direttore spirituale. Padre Paolo Volpini da Piacenza (1715-17719), insegnante di teologia, fu invece Guardiano di Santa Maria di Campagna nel triennio 1760-1762. Durante questo periodo si interessò particolarmente alla figura del Beato Marco da Bologna.
Di padre Zaccaria Berta da Piacenza, ha ricordato don Fernandi, ricorrono quest’anno i 300 anni dalla nascita (1722-1814). Nel 1743 approdò nella Basilica di piazzale delle Crociate, dove rimase per un trentennio e dove trovò un grande orto dove coltivare le piante officinali per i suoi primi esperimenti e le sue esercitazioni. Nel giro di pochi anni si affermò come valente botanico. Con la soppressione degli ordini religiosi, dovette abbandonare Santa Maria di Campagna e, grazie all’interessamento del vescovo di Piacenza, fu accolto al Collegio Alberoni dove, nel 1814, morì novantaduenne lasciando in eredità tutti i libri e le strumentazioni.
Il piacentino padre Bonaventura Gazzola entrò nel Convento di Campagna a soli 17 anni. E’ stato il primo dei frati Minori Riformati a diventare cardinale. Quando la notizia giunse a Piacenza, i frati minori di Santa Maria di Campagna organizzarono grandi festeggiamenti. Il relatore è quindi passato a descrivere il profilo di padre Pier Paolo Veronesi, approdato a Piacenza nel 1914 come Guardiano (rimase sino al 1921). Fece poi ritorno nella nostra città, sempre come Guardiano, nel triennio 1924-1927. Durante il suo primo guardianato a Piacenza, padre Pier Paolo fu protagonista di un esorcismo che fece scalpore. Altro piacentino era padre Antonino Magnani, classe 1921. Nel 1938 vestì il saio francescano a Villa Verucchio scegliendo come nome Antonino, patrono di Piacenza. Fu missionario in Cina e Papua Nuova Guinea, dove morì nel 1976. «I funerali – ha rammentato don Fernandi, presentato in apertura di serata da Pietro Coppelli, presidente del Comitato organizzatore dei 500 anni – furono presieduti dal confratello padre Eugenio Teglia che attualmente vive, ultracentenario, nell’infermeria di Bologna. Nel 2001 è stato fondato il circolo padre Antonino Magnani e nel 2006 è stata posta una lapide commemorativa sulla facciata della sua casa natale in via Taverna».
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