Con l’aumento dell’inflazione e delle bollette più di un italiano su due (51%) taglia la spesa nel carrello a causa della crescita record dei prezzi che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini con un effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare che dal campo alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. E’ l’allarme lanciato dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini in occasione della manifestazione di protesta dei giovani agricoltori in Piazza Cannone nel Parco Sempione oggi, venerdì 30 settembre, all’apertura del Villaggio dei contadini nel Castello Sforzesco di Milano. Presente anche nutrita delegazione di Coldiretti Piacenza, con oltre un centinaio di soci, guidati dal direttore Roberto Gallizioli.
Secondo i risultati dell’indagine condotta sul sito www.coldiretti.it il 18% dei consumatori per effetto dell’inflazione rilevata dall’Istat dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, orientandosi verso prodotti low cost per poter ad arrivare a fine mese, mentre solo 1/3 (31%) è riuscito a non modificare le abitudini di spesa.
Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare diffusa su tutto il territorio che quotidianamente rifornisce le tavole dei consumatori italiani. Nelle campagne italiane – denuncia la Coldiretti – ben 1/3 delle aziende agricole sta lavorando in perdita a causa di rincari dei costi che – evidenzia Coldiretti – vanno dal +250% dei concimi al +95% dei mangimi al +110% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Il risultato è un aggravio medio di oltre 17mila euro per azienda, mentre crolla il valore aggiunto (-42%). “Siamo qui a Milano con la prima manifestazione della nuova legislatura per ribadire che non c’è tempo da perdere e bisogna intervenire subito perché la drammatica situazione dei costi delle imprese agricole minaccia direttamente la disponibilità di prodotti per le forniture di cibo alle famiglie italiane con uno shock dal punto di vista alimentare, economico e occupazionale a livello nazionale” afferma Gallizioli.
A rischio ci sono anche 5450 prodotti tradizionali agroalimentari tesori del Made in Italy a tavola motore economico dei piccoli borghi dove – sottolinea la Coldiretti – nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali, una ricchezza conservata nel tempo grazie a chi opera sui territori. “Come per il gas – ha dichiarato il presidente nazionale Prandini – anche nell’alimentare l’Italia deve recuperare il tempo perduto e lavorare per ridurre la dipendenza dall’estero intervenendo nell’immediato sui costi energetici per salvare aziende e stalle e non perdere quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che fino a oggi le imprese agroalimentari italiane sono riuscite a difendere per il bene del Paese”. “L’Italia è infatti costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori” conclude Prandini nell’evidenziare che occorre “lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione oltre a investire per aumentare produzione e le rese dei terreni contro i cambiamenti climatici”.
Nelle tre giornate di Villaggio a Milano saranno presenti circa 500 soci di Coldiretti Piacenza. La manifestazione è volta a far conoscere i primati del Made in Italy a tavola, nella più grande fattoria mai realizzata nel centro di una città con il maxi mercato contadino, lo street food a chilometri zero, la pet therapy con gli animali della fattoria, gli agrichef ai fornelli, l’agriasilo, le eccellenze agroalimentari di Filiera Italia, le innovazioni tecnologiche a basso impatto ambientale e i prodotti del social farming.
Vetrina prestigiosa anche per l’azienda agricola di Francesco Chinosi che propone le patate fritte della sua Predalbora, in alta Val Nure. Infine, nell’area Oleoteca del Villaggio è esposto l’olio del produttore piacentino Gianpaolo Bonomi (azienda “gli olivi di Gianpa”)
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