L’Associazione per la Tutela Della Valtrebbia Residenti Utenti SS45 interviene in una nota in merito alle recenti dichiarazioni di Roberto Pasquali, sindaco di Bobbio, sul progetto di “ammodernamento” della strada SS45 nel tratto Rivergaro – Cernusca.
La nota dell’associazione
In merito ai recenti interventi da parte del sindaco Pasquali di Bobbio che si prodiga per la bontà delle opere previste dal progetto proposto da Anas (SS45) di “Ammodernamento” tratto Rivergaro – Cernusca vorremmo chiedere se lui il progetto lo ha mai visto, perché per quanto dice sono tante le incongruenze. Innanzitutto i 38 secondi di risparmio di tempo, con questo progetto non è il risultato di un calcolo fatto da noi curiosi cittadini ma è quanto riportato dalla stessa Anas in calce al progetto che lui caldeggia.
Lo stesso sindaco precisa di non essere un tecnico e per questo lascia ai tecnici addetti il compito di progettare, ma poi accusa Anas di aver sbagliato a non tener conto delle sue proposte, e questo confonde.
Riagganciandoci alle parole di buon senso spese dal direttore di Confesercenti, Fabrizio Samuelli, che manifesta, tutta la sua preoccupazione facendosi portavoce delle botteghe e dei ristoranti della valle: “A seguito di decenni di incuria oggi vedono la SS45 tempestata di cantieri, alcuni attivi ed altri fermi da tempo come il viadotto di San Salvatore; questo causerà grandi danni al turismo, soprattutto in quell’alta valle a noi tanto cara”. L’impatto che la realizzazione di questa scelta progettuale della tratta Rivergaro – Cernusca avrà sul tessuto economico della valle è devastante”.
Una scelta progettuale più consona consentirebbe un grande risparmio di fondi pubblici (pagati da noi), cantieri più snelli e di durata inferiore in una tratta che non prevede una viabilità alternativa, quale quella proposta dall’Associazione avvalendosi, a proprie spese, di tecnici qualificati in opere stradali.
Lo diciamo anche a chi vive in alta valle e lavora in città: sarà difficile per almeno 5 anni raggiungere il posto di lavoro, e tornare a casa; con due cantieri fissi, lo sbancamento di montagne, il rifacimento di viadotti, la realizzazione di 7 rotonde e 68 camion al giorno nei due sensi di marcia, se fossimo tutti cittadini dell’alta valle saremmo davvero preoccupati! Un approccio di ammodernamento e messa in sicurezza che noi auspichiamo da anni consentirebbe di eseguire i lavori in minor tempo. Inoltre solo una parte dei fondi sono disponibili, la rimanenza (137 milioni) sono nell’accordo MIT Anas e perché sia effettivo lo stanziamento occorre un decreto interministeriale.
In merito alla sicurezza non è questo progetto di Anas che la garantirà, ma la vigilanza nei confronti dei comportamenti sconsiderati che causano spesso incidenti anche mortali.
Questa strada non è per certo da terzo mondo, ma una bellissima tratta da percorrere con consapevolezza e da rispettare per tutte le fragilità che comporta, pensiamo alla strada per Madonna di Campiglio… non sembra che abbiano problemi di turismo!
L’adozione di questa scelta progettuale per la sua collocazione fa venire il mal di testa a pensare che è la fisionomia di nuove strade tangenziali di pianura per centri densamente abitati, quando invece siamo su una collina franosa all’imbocco di una valle con piccoli paesini e case sparse. Tanti costi e senza risolvere i problemi esistenti, a che pro?
Iscriviti per rimanere aggiornato!
Compilando i campi seguenti potrai ricevere le notizie direttamente sulla tua mail. Per garantire che tu riceva solo le informazioni più rilevanti, ti chiediamo gentilmente di mantenere aggiornati i tuoi dati.