Alla Cattolica un grande parco agrovoltaico da 768 pannelli, Beccalli: “Progetto che esprime tutto il potenziale di questa università” – VIDEO e FOTO

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Questo pomeriggio l’Università Cattolica ha ufficialmente inaugurato il Parco Agrovoltaico con 768 pannelli e una potenza di picco pari a oltre 500 kWp. E’ stato lo stesso ateneo a realizzarlo, nel campus di Piacenza.

La giornata si è aperta con la benedizione di monsignor Adriano Cevolotto, Vescovo della Diocesi di Piacenza-Bobbio, nei pressi di strada dell’Anselma dove sorge il Parco Agrovoltaico.

Dopo il taglio del nastro i presenti si sono spostati nell’auditorium Gian Carlo Mazzocchi, dove il Magnifico Rettore dell’Università Cattolica, Elena Beccalli, e la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, hanno salutato i partecipanti al convegno. Convegno durante il quale sono intervenuti alcuni docenti della Cattolica.

Marco Allena, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, Marco Trevisan, preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Domenico Simeone, preside della facoltà di Scienze della formazione, e del professore Stefano Amaducci, ordinario di agronomia e coltivazioni erbacee.

L’impianto nelle parole del professor Stefano Amaducci

Le potenzialità di questo campus sono numerose. In primis chiaramente produrrà energia rinnovabile per il campus universitario, quindi copriremo circa il 60% della domanda di energia elettrica del campus. Tra l’altro andremo anche in autoconsumo con un’ottima percentuale. Cioè circa l’80-85% dell’energia prodotta dall’impianto verrà autoconsumata. Il restante andrà comunque ad essere scambiato nell’ambito della comunità energetica che abbiamo già istituito e quindi il contributo alla sostenibilità del campus è garantito“.

Inizieremo anche delle sperimentazioni di campo, anche perché la grossa domanda che ci si pone nei confronti dell’agrivoltaico è: qual è il costo è per l’agricoltura? In questo caso, soprattutto con un impianto come questo, che come potete vedere è a 5 metri da terra, la distanza tra i tracker è di 15 fino a 18 metri, garantisce l’accesso e la continuità dell’attività agricola. Noi andremo però a fare tutta una serie di sperimentazioni che ci servono per valutare i nostri modelli”.

Finora abbiamo ragionato in via teorica, abbiamo creato una piattaforma informatica che ci permette di simulare produzioni energetiche e produzioni delle culture: finalmente in campo potremo sperimentare su numerose colture commerciali come il mais, il frumento, il pomodoro, lo spinacio, solo per indicare quelle che faremo subito nei primi anni, quale sarà l’effettivo calo produttivo, quindi per validare i nostri modelli, ma per dare anche delle indicazioni pratiche e concrete“.

Elena Beccalli, Magnifico Rettore dell’Università Cattolica

È un progetto che esprime tutto il potenziale di questa università perché è un progetto estremamente innovativo dal punto di vista tecnologico con un’applicazione in ambito agricolo e quindi va a combinare gli aspetti tipici della Facoltà di Scienze Agrarie con gli elementi di tecnologia più all’avanguardia per la produzione di energia rinnovabile. Quindi anche nelle corde di quello che l’Ateneo nel suo complesso porta avanti in termini di sostenibilità ambientale. Anche come nella nostra Facoltà di Economia e Giurisprudenza, sempre della Sede di Piacenza facciamo, l’idea di avere un sistema produttivo, economico, agricolo orientato alla sostenibilità. Come del resto nelle corde della “Laudato Si” di Papa Francesco che mette la cura del creato e uno sviluppo integrale che tenga conto delle varie dimensioni, anche sociali, al centro del sistema economico“.

Un progetto innovativo che si lega a un ulteriore sviluppo attraverso la comunità energetica rinnovabile. Quindi un modo per rendere ancora più solidale la produzione di energia rinnovabile che attraverso le tecnologie del parco agrovoltaico è possibile. Questo acquisisce una dimensione sociale, fa acquisire una dimensione sociale all’intero progetto che renderà la sede di Piacenza oggi integralmente sostenibile in termini di produzione energetica. In questo senso si acquisisce un ulteriore valore che è quello della solidarietà all’interno della sede reso possibile dagli avanzamenti tecnologici e scientifici portati avanti con i progetti della sede“.

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