Alessandro Guidotti Presidente uscente della Croce Rossa Provinciale di Piacenza non potrà ricandidarsi al ruolo , avendo raggiunto i due mandati. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata a Radio Sound per farci raccontare la sua esperienza e fare un bilancio del suo percorso tra momenti complicati e altri gratificanti nell’attesa di conoscere il suo successore.
Alessandro Guidotti risultati raggiunti
“Sono stati dieci anni impegnativi – racconta il Presidente uscente della Croce Rossa Provinciale di Piacenza Alessandro Guidotti – io sono in Croce Rossa dal 1988, ho iniziato quell’anno a fare il volontario, sono stato Commissario per due anni nominato dal nazionale e per due decenni sono stato elettro Presidente del comitato di Piacenza. Sono stati anni come dicevo impegnativi se penso solo all’ultimo periodo quello del covid nel 2020, abbiamo assistito i profughi afgani nel 2021, c’è stata poi la guerra in Ucraina nel 2022 con una missione sul posto anche con il nostro personale piacentino abbiamo poi effettuato l’assistenza alle famiglie ucraine che sono venute da noi. L’alluvione del 2023 in Romagna, senza tralasciare il terremoto di Amatrice di qualche anno fa e nel 2015, io all’epoca ero commissario, il dramma dell’esondazione del Nure, con la scomparsa di tre persone”.
Audio intervista di Alessandro Guidotto a RadioSound
Alessandro Guidotti 10 anni di preoccupazioni ma anche di soddisfazioni
“Sono stati sicuramente anni faticosi ma – racconta ancora Guidotti – anche di soddisfazioni innegabilmente. Essere alla guida di un comitato che in termini numerici è il secondo più importante della Regione Emilia Romagna è un’esperienza unica e contribuire ad aiutare gli altri, le persone che soffrono che è peraltro nella mission di Croce Rossa, penso sia la cosa più bella possa fare un volontario”.
Alessandro Guidotti il momento più difficile
“Il momento più difficile senza alcun dubbio il periodo del covid – assicura Guidotti – nello specifico il momento in cui è esplosa letteralmente nel nostro territorio la pandemia, gli ultimi giorni di febbraio quando Croce Rossa doveva rispondere alle richieste pressanti giustificate dell’Ospedale che chiedeva sempre più mezzi, per riuscire a trasportare tutte le persone che ne avevano bisogno in pronto soccorso e dall’altro quello della gestione del personale, dell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, dell’ossigeno tutto quello che serviva per mettere in sicurezza i volontari, sono state settimane molto complesse, il problema era che stavamo affrontando un pericolo che nessuno aveva mai conosciuto prima. In contemporanea dover soddisfare le richieste di aiuto per i farmaci o i viveri alle persone chiuse in casa”.
Alessandro Guidotti il momento più gratificante
“Il momento gratificante, nelle difficoltà – racconta Alessandro Guidotti – la solidarietà, ed è senza dubbio il momento più bello dei miei dieci anni da Presidente in Croce Rossa, vedere uomini, donne, bambini che hanno espresso solidarietà e vicinanza alla nostra associazione perché se è vero che un volontario lo fa per spirito di servizio, quando desidera dedicare un po del proprio tempo agli altri, alla società nella quale vive, la gratificazione che si ha magari anche solo incrociando uno sguardo di gratitudine della persona che si sta aiutando è impagabile. L’aiuto mi permetto di sottolinearlo non è solo sanitario ma l’assistenza nel sociale o magari anche in un evento di protezione civile”.
Le sfide da affrontare per i successori
“Premesso che la sfida più operativa nel prossimo futuro – indica Alessandro Guidotti – sarà quella di dotare la nostra associazione di una nuova sede operativa non a vantaggio della sola Piacenza ma di tutto il comitato, nel corso degli ultimi dieci anni il numero dei mezzi di cui siamo dotati è aumentato notevolmente, siamo riusciti a ringiovanire molto del parco macchine sia ambulanze che mezzi operativi per la protezione civile, camion, mezzi tecnici, autovetture per trasporto farmaci e viveri e gli spazi sono quelli che c’erano 60 anni fa, l’età della nostra sede in Viale Malta. C’è necessità di nuovi spazi per i mezzi ma anche per il personale operativo”.
Giusto un avvicendamento dopo 10 anni
“E’ tra l’altro anche giusto un avvicendamento dopo 10 anni – assicura Guidotti – ci sia un ricambio, anche se sono convinto di aver operato all’interno del nostr comitato, credo che delle idee nuove siano utili per un’associazione che ha 160 anni di vita ma deve guardare al futuro”.
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