Una storia che è entrata a fare parte della memoria di tutti noi anche grazie a numerose versioni cinematografiche e con la quale Leonardo Lidi continua la sua ricerca sulla famiglia nel tempo e nel teatro. Atteso appuntamento al Teatro Municipale di Piacenza con “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams, adattamento e regia di Lidi dalla traduzione di Gerardo Guerrieri, con Lorenzo Bartoli, Tindaro Granata, Mariangela Granelli e Anahì Traversi. Andrà in scena martedì 8 marzo alle ore 21 nel cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa del Municipale, direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.
Due presenze piacentine (il regista Lidi e l’attrice Granelli, che interpreta Amanda Wingfield) in una produzione internazionale del LAC Lugano Arte e Cultura insieme a Teatro Carcano Centro d’Arte Contemporanea e TPE – Teatro Piemonte Europa, con la collaborazione del Centro Teatrale Santacristina.
Opera teatrale del celeberrimo drammaturgo e sceneggiatore statunitense Tennessee Williams, la storia, dalla chiara impronta autobiografica, racconta le vicende della famiglia Wingfield composta dalla madre Amanda e dai suoi due figli, Tom e Laura, ragazza timida e claudicante. Abbandonata dal marito, Amanda deve affrontare le difficoltà, i timori e le ansie che le derivano dal desiderio di assicurare un futuro sereno ai suoi figli. Una storia che è entrata a fare parte della memoria di tutti noi anche grazie a numerose versioni cinematografiche; una tra tutte quella che Paul Newman diresse nel 1987 di cui furono protagonisti Joanne Woodward e John Malkovich.
«È come se stessi affrontando – scrive Leonardo Lidi nelle note di regia – un divertito viaggio personale attraverso le famiglie del Teatro. Dopo aver recitato negli Atridi in “Santa Estasi” di Antonio Latella il ruolo del padre Agamennone, e dopo aver messo in scena “Spettri” di Ibsen e il focolare della famiglia Alving alla Biennale Teatro di Venezia, mi sembrava il momento di bussare alla porta di un’altra Casa fondamentale per il mio percorso formativo: i Wingfield. “Lo zoo di vetro”, il testo più autobiografico di Tennessee Williams, mi permette di continuare questa ricerca tra le dinamiche più basilari ed elementari del nostro inizio e di farlo in maniera attiva, scomponendo e toccando senza preoccupazioni l’universo proposto dall’autore». Per cercare di capire come si muove la famiglia nel tempo e come si sposta il teatro tra i secoli.
Iscriviti per rimanere aggiornato!
Compilando i campi seguenti potrai ricevere le notizie direttamente sulla tua mail. Per garantire che tu riceva solo le informazioni più rilevanti, ti chiediamo gentilmente di mantenere aggiornati i tuoi dati.