Anche quest’anno l’Azienda Usl di Piacenza aderisce alla Giornata mondiale contro l’Aids e mette in campo una campagna social per porre all’attenzione della comunità un tema ancora fondamentale: l’importanza dell’esecuzione del test HIV per tutti coloro che hanno comportamenti a rischio. Il virus si diffonde attraverso la via sessuale: il problema riguarda quindi tutta la popolazione sessualmente attiva. Molte delle nuove diagnosi anche piacentine sono avvenute appunto a seguito di questo tipo di contagio.
Il messaggio è chiaro: non si può abbassare la guardia su quella che è stata un’epidemia per molti anni e che oggi è una patologia ben lontana dall’essere debellata. Dopo tre anni di calo di nuove infezioni, nel 2021 sono stati riscontrati 15 nuovi casi di infezione. Due in più rispetto al 2020, ovvero più di un caso al mese.
“L’epidemia di Sars-cov 2 ha ridotto l’accesso ai test con il rischio di trovare in futuro pazienti con infezione da HIV già in fase avanzata di malattia. A Piacenza i pazienti che accedono almeno una volta all’anno al reparto di Malattie Infettive sono oltre 700: il 90% è in terapia antiretrovirale, mentre 120 hanno già una diagnosi di Aids”, lo spiega Mauro Codeluppi (direttore Malattie infettive).
Di questo virus si muore ancora anche se in misura nettamente minore rispetto al passato grazie ai nuovi farmaci di ultima generazione. Nel 202 sono morte solo 10 persone con infezione da HIV, una sola per problematiche legate all’Aids: si tratta di un paziente con molteplici infezioni in atto, giunto tardissimo alla diagnosi.
Anche l’identikit di chi contrae l’infezione è mutato rispetto al passato: rarissime le infezioni tra i tossicodipendenti, oltre il 90% delle infezioni sono acquisite per via sessuale.
Anche quest’anno quasi il 50% delle infezioni (7 su 15), sono giunte alla diagnosi con un sistema immunitario compromesso, segno di infezione presente da anni e diagnosticata tardivamente. Tre già in Aids conclamato.
“Il concetto di categorie a rischio deve essere abbandonato”, continua Codeluppi, “il problema riguarda tutta la popolazione sessualmente attiva”.
Su 15 nuovi casi, la trasmissione è attribuibile a contagio sessuale in 14 casi: si contano 11 maschi e 4 femmine, età compresa tra i 24 e gli 80 anni.
“In caso di dubbio è fondamentale eseguire il test: se l’infezione viene individuata in tempo, si può ben gestire la malattia, grazie alle potenti ed efficaci terapie disponibili. Oggi l’aspettativa di vita di una persona che scopre di avere l’HIV precocemente, con un sistema immunitario non compromesso, è pari a quella di un soggetto che non ha l’infezione.
L’accesso all’ambulatorio delle Malattie Infettive al piano terra dell’edificio 9, per eseguire il test HIV, avviene dal lunedì al venerdì, dalle 9,30 alle 15,30. L’accesso al test con queste modalità è libero e gratuito.
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