Tagliaferri (Fdi): “Stop alle aggressioni sui medici e infermieri, adottare le disposizioni nazionali”

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Tutelare il personale sanitario contrastando le aggressioni di cui sempre più è vittima.

A chiederlo è una risoluzione di Fratelli d’Italia a firma di Giancarlo Tagliaferri (primo firmatario), Marta Evangelisti e Luca Cuoghi in cui si sottolinea come altre Regioni, prima fra tutte la Lombardia abbiano già previsto iniziative per affrontare un fenomeno sempre più evidente.

“Le aggressioni al personale sanitario rappresenta un vulnus del sistema sanitario emiliano – romagnolo e come tale debba essere arginato: in tal senso, la tutela del personale sanitario debba essere una assoluta priorità dell’azione di Governo della Regione, soprattutto alla luce dei dati sopra richiamati che testimoniano come, ad oggi, lavorare in sanità in Emilia-Romagna sia particolarmente rischioso”, spiega Fdi per il quale “le misure messe in campo fino ad oggi dalla giunta per il contrasto al fenomeno, seppur utili e doverose, non abbiano contribuito ad un effettivo contrasto delle aggressioni al personale sanitario emiliano-romagnolo, come ampiamente dimostrato dai dati citati nel presente atto”.

Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “ad attuare ed implementare le già vigenti disposizioni – nazionali e regionali – in materia di contrasto al fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e a rendere operativo e disponibile per le Aziende Sanitarie nel più breve tempo possibile – nel rispetto della normativa vigente in materia – il sistema di segnalazione informatizzato denominato Segnal-ER, che raccoglierà le segnalazioni di aggressioni per una loro analisi e controllo tempestivi”.

Tra gli altri impegni che Fdi chiede alla Regione è quella di “attivarsi al fine di siglare protocolli d’intesa con gli Uffici territoriali del Governo finalizzati a potenziare la presenza e la collaborazione con le Forze di polizia nei pronto soccorso e nelle strutture ritenute a più elevato rischio di violenza e assicurare un rapido intervento in loco e ad adottare ogni altra iniziativa – anche di comunicazione, sensibilizzazione e/o informazione – ritenuta idonea a contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario regionale nel pieno rispetto e nella corretta attuazione della normativa vigente in materia”.

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