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Africa Mission, una storia lunga cinquant’anni: “Don Vittorio, credibile costruttore di un mondo nuovo” – AUDIO

Bisogna tornare indietro di cinquant’anni: è il 15 aprile, l’anno è il 1972. A Piacenza nasce Africa Mission: dietro c’è un uomo che si chiama Vittorio Pastori, ha un trascorso come ristoratore a Varese e un’amicizia con il vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio Enrico Manfredini. È lui a chiedergli di scendere in Uganda: dopo quel viaggio, nel quale Vittorio tocca con mano la miseria in cui vivono quotidianamente le persone, nasce Africa Mission. La realtà si sviluppa grazie al sostegno e alla collaborazione di tanti: aiuti di emergenza e viaggi missionari, che coinvolgono nel tempo più di 700 persone, cercano di dare una risposta concreta ai bisogni di un Paese alla fame.

Nel 1982 nasce “Cooperazione e Sviluppo”, destinata poi a diventare “Cooperation and Development”, il braccio operativo di Africa Mission. in quegli anni l’Uganda si confronta ancora con l’emergenza alimentare, ma all’interno del Movimento è chiara anche un’altra necessità del Paese, quella di contribuire allo sviluppo della popolazione. Non solo darle da mangiare dunque, ma anche conoscenza e formazione.

A farsene portavoce è e sarà fino alla sua morte Vittorio: “Se non invertiamo la rotta ci dobbiamo sentire cristiani di pastafrolla – avvertirà, dopo la sua ordinazione, i fedeli dal pulpito – la cosa più difficile in Africa è dire il Padre Nostro: dire “dacci oggi il pane quotidiano”. Ma che pane? Non lo conoscono, il pane in Africa è una cosa per i bianchi, per i ricchi, per i potenti e i prepotenti”. È lui a denunciare “la situazione disumana, apocalittica” in cui vivono le popolazioni della regione ugandese del Karamoja in quegli anni: ed è ancora lui a suggerire una possibile soluzione. “Noi dobbiamo avere un cuore caldo, vivo – spiega – attento ai fratelli vicini e lontani”.

Quella è la strada da percorrere per il Movimento che nel frattempo cresce: nel 1983 nella capitale Kampala viene inaugurata la prima sede di Africa Mission Cooperation and Development, mentre nel 1986 viene aperta quella di Moroto, nel cuore della poverissima regione del Karamoja. Il 1984 è un anno felice per AMCS: il 15 settembre viene inaugurato il primo pozzo perforato a Nadiket, vicino a Moroto, al Seminario degli apostoli di Gesù. È l’inizio di un impegno, quello nel settore acqua, che ha portato il Movimento a perforare oltre 1100 pozzi in Uganda. Nello stesso giorno di settembre, a Varese, Vittorio diventa don Vittorione: a ordinarlo sacerdote è il vescovo di Gulu Cipriano Kihangire. Sono anni pieni per il Movimento e per l’Uganda: nel 1986, in gennaio, un colpo di stato porta al potere il generale Yoweri Museveni, che ancora oggi è alla guida del Paese. AMCS continua con le sue attività e i suoi progetti, anche se il 2 settembre del 1994 deve fare i conti con la morte del suo fondatore, don Vittorione.

La storia del Movimento però non si ferma: nel 1995 l’ong invia aiuti umanitari per l’emergenza del Rwanda, nel marzo del 2000 parte il 92esimo aereo cargo destinato al Mozambico e nel maggio vengono inviati altri aiuti in Etiopia dove si combatte la carestia.

Nel frattempo le attività di AMCS si ampliano: nel 2002, il Centro Giovani di Moroto viene intitolato a don Vittorione e viene creato il Community Development Centre, nel 2004 il Movimento entra nella Focsiv (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) e negli anni successivi partono le collaborazioni pluriennali con Fao, con Unicef, Icco e il Ministero di Gender ugandese, con Dca (Danish Church Aid). Nel 2015 si stringono i rapporti con la Cei per la perforazione e la riabilitazione di pozzi in Karamoja e nello stesso anno si inaugura il millesimo pozzo dedicato a Papa Francesco. Nel 2017 partono la Scuola di Agribusiness nell’ex lebbrosario di Alito e la stazione radio “Voice of Karamoja”. Nel 2018 inizia il progetto dedicato alla sicurezza alimentare e alla formazione in ambito agricolo, zootecnico e di micro-credito con l’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo, Cuamm Medici con l’Africa e l’Università Cattolica di Piacenza. Nel 2019 il Movimento è presente anche nel centro profughi di Adjumani, dove si occupa della formazione professionale di centinaia di rifugiati provenienti soprattutto dal Sud Sudan.

In Italia AMCD cresce con l’apertura delle sedi distaccate di Pesaro, Urbino, Treviso, Bucciano, Bolzano, Procida e della Rasa di Varese: ad oggi sono circa 1000 i volontari che hanno fatto camminare il Movimento per cinquant’anni. I primi cinquant’anni.

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