Giorno del Ricordo, venerdì 9 febbraio è in programma “Adio, Vecia Pola” a Palazzo Farnese. Uno spettacolo di tre atti per raccontare, tra parole e musica, la tragedia delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Lo spettacolo è diviso in 3 quadri
Il primo quadro racconta l’atmosfera delle principali tre grandi città coinvolte (Trieste, Zara e Pola)
prima degli anni 40. Attraverso le canzoni popolari dell’epoca (come “Ai preat”, “Le mule polesane” ed “El sì”) e alcune poesie di Saba (“Trieste” ed “Ulisse”), conosciamo la cultura e l'”italianità” propria di quei luoghi nei primi decenni del 900.
Il secondo atto racconta, attraverso le musiche e i racconti dell’esodo, il dolore di un popolo costretto a
lasciare la propria casa e la propria terra. Ecco che abbiamo brani come “Adio, vecia Pola”, che dà il titolo allo spettacolo, e “Profughi siamo” e ancora “1947”
L’ultimo atto affronta la vera e propria tragedia delle Foibe, accostando le testimonianze dei
sopravvissuti (come Graziano Udovisi, Francesco Tomba e Carlo Sgorlon) a musiche come “Dentro la buca” di Simone Cristicchi o “La ballata del potere” di Chieffo.
Lo spettacolo si chiude con “Magazzino 18”, canzone che Cristicchi scrisse per far emergere l’umanità e la concretezza dei sentimenti degli esuli istriani, ma anche di tutto il mondo.
Cast
Elisa Dal Corso: voce e voce recitante.
Julyo Fortunato: fisarmonica e mandolino.
Gioele Mazza: chitarra.
Lorenzo Geroldi: tromba.
Giorno del Ricordo, “Adio, Vecia Pola” a Palazzo Farnese
Alla presentazione dell’evento erano presenti gli assessori Christian Fiazza e Serena Groppelli accanto a Elisa Dal Corso, ideatrice, direttrice artistica e voce recitante del concerto teatrale.
Iscriviti per rimanere aggiornato!
Compilando i campi seguenti potrai ricevere le notizie direttamente sulla tua mail. Per garantire che tu riceva solo le informazioni più rilevanti, ti chiediamo gentilmente di mantenere aggiornati i tuoi dati.