E’ confermato per venerdì 17 novembre alle 17.30, nella cornice della Sezione Archeologica dei Musei Civici di Palazzo Farnese, l’appuntamento con la conferenza che vedrà protagonisti due studiosi di caratura internazionale: Marzia Faietti, già direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria degli Uffizi e Gerhard Wolf, direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut. Oggetto di approfondimento, il Fegato Etrusco di Piacenza e la suggestione che questo antico reperto ha esercitato sul celebre storico tedesco Aby Warburg (1866-1929), critico d’arte che amò definirsi “amburghese di cuore, ebreo di sangue e d’anima fiorentino”. L’incontro, organizzato dall’Associazione Arti e Pensieri in stretta collaborazione con i Musei di Palazzo Farnese, sarà occasione per conoscere più da vicino una figura importante come quella di Warburg, padre dell’iconologia moderna e ancora oggi un autore di riferimento per la storia dell’arte e per l’antropologia delle immagini.
Fu il fondatore dell’istituto londinese che da lui prende il nome e, trasferitosi in Inghilterra dopo l’ascesa del nazismo nel 1933, produsse svariati studi di carattere interdisciplinare, principalmente affidati alla modalità della conferenza e solo in parte pubblicati mentre era in vita. Egli dedicò gli ultimi anni della propria esistenza alla realizzazione dell’Atlas Mnemosyne, rimasto purtroppo incompiuto, concepito come atlante della memoria culturale, costituito da grandi tavole a cui aveva applicato fotografie di opere d’arte e reperti archeologici. Warburg era anche interessato alle analogie ravvisabili tra la concezione del cosmo dei popoli orientali e quella appartenuta agli etruschi svariati secoli più tardi, in luoghi anche geograficamente molto distanti tra loro.
Marzia Faietti e Gerhard Wolf sono tra i curatori di un’importante mostra dal titolo Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, attualmente in corso agli Uffizi (Galleria delle Statue e delle Pitture, fino al 10 dicembre prossimo), alla quale Arti e Pensieri sta organizzando una visita guidata in calendario il 2 dicembre (per informazioni, scrivere a artiepensieri2004@gmail.com). La mostra si occupa proprio della figura di Warburg e in particolare del suo rapporto con il capoluogo toscano, città a cui lo studioso era particolarmente legato, dove si era recato già nel 1888 per condurre ricerche sulla Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli, e dove ritornò varie volte nel corso della vita, soggiornandovi per periodi più o meno lunghi, fino all’anno della sua morte nel 1929.
Dal 1904 fece ritorno ad Amburgo, per ampliare le sue ricerche alla storia dell’immaginario astrologico. Probabilmente è da questo momento, o poco dopo, che inizia a interessarsi anche del Fegato di Piacenza. In una lettera del 1913 indirizzata al filologo tedesco Franz Boll, ad esempio, chiede informazioni sul celebre reperto del nostro territorio che citerà, poi, in una conferenza del 1925. Ma di questo ed altro si parlerà il 17 novembre, alle 17.30, a Palazzo Farnese.
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