Dopo la decisione del Collegio del Tribunale di accogliere il reclamo presentato da Piacenza Parcheggi e dal Comune di Piacenza, annullando la prima sentenza del giudice Antonino Fazio contro l’abbattimento degli alberi di Piazza Cittadella, questa mattina (7 novembre) sono partiti i lavori sulle piante.
Gli alberi sono presenti nella piazza da 70 anni e dopo le prime operazioni di abbattimento si attende la risposta degli ambientalisti che starebbero pensando di organizzare a una manifestazione di protesta per sabato 9 novembre.
C’è molta rabbia per l’abbattimento – commenta Pietro Chiappelloni Presidente di Italia Nostra Piacenza – perché è una cosa insensata. Non lo diciamo solo noi, ma lo dicono le buone pratiche urbanistiche. Lo dice la scienza e lo ha detto il Prof Mancuso, mentre si continuano a dire falsità per giustificare questo disastro.
C’è stato l’invito a collaborare sulla sistemazione superficiale, ma la soluzione era tenere questi 15 alberi. Adesso sarà creata una zona assolata, che aumenterà la temperatura della piazza trasformata in una enorme rotonda per le automobili e per gli autobus… se questo è il bene di Piacenza per gli amministratori non vedo possibilità di incontro.
ALTERNATIVA PER PIACENZA: “PIAZZA CITTADELLA: LA BRUTTA IMMAGINE DI UNA CERTA POLITICA”
L’Ordinanza del Tribunale di Piacenza che accoglie il reclamo del costruttore del parcheggio interrato pone, nuovamente, l’Amministrazione di Piacenza di fronte alle proprie gravi responsabilità nei confronti della città.
A nulla sono valse oltre 30 mila firme raccolte dai cittadini, né i tanti interventi dei nostri Consiglieri Comunali con i loro atti ispettivi e le loro denunce. Purtroppo, a nulla è valso il ricorso all’autorità giudiziaria di Legambiente e residenti, sebbene con la prima Ordinanza del giudice Fazio qualche speranza che anche in Italia si potesse iniziare a interpretare le norme giuridiche a difesa dell’ambiente e della salute delle persone in modo innovativo si era generata. Evidentemente molta strada rimane ancora da percorrere.
In ossequio al principio che le sentenze si rispettano, non vogliamo entrare nei dettagli della parte giuridica. Come Alternativa per Piacenza non possiamo invece trascurare l’aspetto politico, con una Amministrazione che ostinatamente ha ignorato la volontà di un movimento di cittadini autoconvocatosi senza precedenti a Piacenza, se non ritornando al tutt’ora spinoso tema della ex-Pertite.
Gravissimo secondo noi appoggiare il reclamo del costruttore contro i propri stessi cittadini, costato 11.579,04 € di soldi pubblici, come si desume dalla Delibera di Giunta n. 230 del 15-10-2024. Una brutta immagine, col rischio che la vittoria giuridica di oggi si trasformi in una caporetto politica nel prossimo futuro.
Noi che una visione diversa di politica l’abbiamo, anche attraverso l’impegno che tanti nostri aderenti hanno messo sulla questione, non possiamo che ribadire il nostro sostegno come associazione e come presenza in Consiglio Comunale a tutte le persone che in questa giusta causa credono e per questa si sono riunite.
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