Nuovo spettacolo il 4 febbraio per la rassegna “Rido Sogno e Volo” in scena “Abattoir Blues”.
RASSEGNA DI CLOWN TEATRO E CIRCO CONTEMPORANEO
“RIDO SOGNO E VOLO”
4 Edizione
presenta
uno Spettacolo di TEATRO E CIRCO
sul tema degli ALLEVAMENTI INTENSIVI
SEZIONE CLOWN PER L’AMBIENTE
SABATO 4 FEBBRAIO ore 21:00
di e con: Luigi Ciotta – Regia: Adrian Schvarzstein
Scenografia: Yasmin Pochat e Augusta Tibaldeschi – Costumi: Roberta Vacchetta – Luci e Suono: Luca Carbone – Progetto Vincitore “Orango Bando 2018” – Cooperativa Italiana Artisti – Premio “Emilio Vassalli” 2019, Festival Circonferenze – Italia
Abattoir Blues è l’ultimo spettacolo della Trilogia dell’Abbondanza. Dopo gli sprechi alimentari (Funky Pudding – 2009) e l’abuso di zuccheri (Sweet Dreams – 2014) Luigi Ciotta porta nuovamente all’attenzione dello spettatore un tema caldo dei nostri tempi: il maltrattamento degli animali negli allevamenti intensivi e il rapporto ambivalente con la carne, ai giorni nostri caratterizzato da sempre nuovi tabù. Anche questa volta non si vuole puntare il dito contro qualcuno. Il tema è l’uomo con le sue contraddizioni e debolezze nell’affrontare i sentimenti più oscuri della sua anima, della sua parte più bestiale, rappresentata appunto dal suo rapporto con gli animali in scena.
A ciascun animale spetterà una sorte diversa, così la macellazione diventerà un pretesto per esibirsi in numeri comici circensi e grandi classici della magia.
Il carro caotico nel quale questi animali sono stipati ci riporta però anche alla tratta degli esseri umani che ieri come oggi avviene nel nostro mondo, un parallelismo simbolico che richiama la mercificazione della carne nel suo aspetto più basilare. Ispirandosi ai barconi stracarichi di immigrati che solcano le acque del Mediterraneo, questo carro potrebbe quindi anche essere una “contemporanea” Arca di Noè che però non porterà in salvo questi animali che in un gioco di roulette russa si ritroveranno uno ad uno in un mattatoio.
Per quanto le azioni siano crude e violente, lo spettacolo segue sempre la dinamica del contrasto, i gesti più violenti sono delicati e leggeri, in una dimensione in cui il senso del tatto sarà sicuramente uno degli aspetti più esplorati nel corso della sua creazione.
Il protagonista è un semplice lavoratore di un macello che subirà profondi cambiamenti nel corso dello spettacolo. Tutto questo in chiave comica, grottesca e surreale, secondo le regole del buffone e del clown. Lo spettacolo unisce teatro di figura, circo, teatro fisico e comicità in una dimensione in cui le parole cedono il passo a suoni, versi e rumori, sia registrati che dal vivo.
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