Epifania, a Rustigazzo torna il “Premio della bontà”, ecco gli insigniti – FOTO

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Il giorno dell’Epifania è tornato a Rustigazzo il “Premio della bontà” nato 39 anni fa nella frazione di Lugagnano Val d’Arda.

L’occasione per un riconoscimento significativo a persone ed organizzazioni selezionate dall’apposito comitato di Rustigazzo,che organizza la cerimonia in collaborazione con le altre associazioni della zona ed il Comune di Lugagnano,  

E’ andato alla memoria della maestra Oddi Giuseppina, originaria di Morfasso ma che a lungo ha insegnato proprio presso la scuola di Rustigazzo il “Premio della Bontà” 2023, con la seguente motivazione ufficiale “Per essersi dedicata totalmente alla scuola, in particolare a quella di Rustigazzo, con professionalità, passione  e amore, educando alla vita tante generazioni di bambini.”

Particolarmente toccanti le testimonianze dell’ex Dirigente dell’IC di Lugagnano, Dr.ssa Pastorini e degli ex alunni della maestra Giuseppina che ne hanno ricordato i tratti salienti.

Il premio è anche quest’anno un’opera d’arte esclusiva realizzata e donata dal maestro d’arte orafa Giulio Manfredi, piacentino di origine, ma che opera ormai in tutto il mondo.
Il gioiello è un portachiavi realizzato in argento 925/1000, ed è uno dei sette  gioielli della collezione L’EMOZIONE DEL SOGNO: GIULIO MANFREDI INTERPRETA ALESSANDRO MANZONI.        

Il premio è stato ritirato dal marito Daniele Ghisoni e dal figlio Samuele.

Con gli onori di casa fatti da Marcello Trabucchi e di Alessandra Gatti (assessore alla cultura del comune di Lugagnano), alla presenza di diversi sindaci e rappresentanti istituzionali, la cerimonia ha visto assegnare anche alcune menzioni d’onore che sono andate a:

  • Aldo Lombardelli, alla memoria “Per aver sensibilizzato la Comunità al valore della Carità attraverso la propria azione quotidiana civile e religiosa e per aver dato il sostegno a numerose azioni concrete di Solidarietà.”
  • Gian Francesco Tiramani “Per aver dedicato tutte le energie alla salvaguardia del prossimo e per aver sfruttato la propria sensibilità e capacità empatica a promuovere il senso e il valore della donazione.”
  • Vincenzo Montesano (Carabiniere in pensione) “Per la prontezza di spirito mostrata nell’intervento che ha salvato una giovane vita e per la continua disponibilità solidale a favore della comunità intera.”
  • Luciano Obertelli e Giuseppe Rodi “Per l’assidua e silenziosa opera di volontariato svolta nel corso della vita, in particolare per il proprio paese natale Rustigazzo e per tutto il territorio comunale.”

Il pomeriggio è stato accompagnato anche dal Coro Montegiogo di Lugagnano, diretto dal maestro Paolo Burzoni, accompagnato dal maestro Roberto Sidoli al pianoforte e dal solista alla tromba Valentino Caico.

Nel fotoservizio di Valter Sirosi e Cinzia Paraboschi del Cineclub Piacenza Giulio Cattivelli, le immagini salienti della cerimonia.

I profili dei premiati presentati durante l’evento:

ODDI GIUSEPPINA

Giuseppina Oddi Ghisoni, nota a tutti come Giusi, è nata a Morfasso il  19 maggio 1957. Dopo aver conseguito il diploma di assistente sociale e aver svolto per qualche tempo quella professione,  scelse di dedicarsi alla sua vocazione: l’insegnamento.

Dapprima ebbe l’incarico presso l’allora scuola elementare di Lugagnano,  successivamente presso la scuola di Veleia, infine approdò alla Primaria di Rustigazzo dove svolse la maggior parte della sua carriera e dove la concluse, nel settembre 2020, con la meritata pensione.

Da subito mostrò una rara attitudine all’insegnamento, distinguendosi per la sua cultura, la sua preparazione e un metodo educativo rigoroso, ma nello stesso tempo accattivante e gioioso, guadagnandosi ben presto la stima dei colleghi e dei dirigenti succedutisi. Nella scuola di Rustigazzo inaugurò, precorrendo i tempi, la didattica laboratoriale istituendo le classi laboratorio, in cui erano gli alunni a cambiare aula a seconda della disciplina da svolgere e dove le aule erano specificamente attrezzate per lo scopo. Ebbe sempre una particolare attenzione per tutte le forme di espressione e creatività, partecipando con i suoi alunni a numerosi  concorsi artistici e letterari.  

Non si può non citare la sua passione per il teatro e le annuali rappresentazioni messe in scena coinvolgendo nei laboratori teatrali tutte le generazioni di alunni che sono passati durante questi anni nella scuola di Rustigazzo. A questo proposito ricordiamo la prestigiosa affermazione alla rassegna nazionale del teatro della scuola di Serra San Quirico. Alle doti professionali che tutti le riconosciamo bisogna aggiungere quelle educative e relazionali. Giusi ha saputo trasmettere il suo sapere con quella rara dote dell’equilibrio tra severità e dolcezza, sempre pronta a spronare i suoi bambini, ma anche ad accoglierli in lunghi abbracci.

È stata il collante sociale e umano di una piccola comunità che in diversi momenti ha rischiato di vedersi chiudere la scuola, ma grazie al valore e all’impegno di Giusi, unitamente agli amministratori che si sono susseguiti in questi anni, ha potuto continuare a formare ed educare i propri figli nel protettivo ambiente del proprio paese.

E proprio la comunità tante volte si è ritrovata stretta alla maestra e ai suoi alunni, riscoprendo i valori della condivisione e della solidarietà. Ci ha lasciato un patrimonio simbolico, ma anche concreto, nella mole dei suoi scritti, poesie, racconti, appunti e spunti. Non bisogna dimenticare che oltre ai suoi alunni, ha formato anche generazioni di insegnanti che  ha avuto al suo fianco.

Inoltre è importante sottolineare che la grande dote di Giusi è stata quella di riuscire a fare questo con assoluta dedizione, senza rivendicare mai nulla di più dell’affetto e della riconoscenza dei suoi bambini.

ALDO LOMBARDELLI

Dedito alla sua famiglia e alla Comunità Aldo ha speso la sua vita al Servizio della Comunità Lugagnanese prima attraverso la passione politica e civile, come Amministratore e Sindaco, poi attraverso il suo lavoro, come insegnante, e, una volta in pensione, in forma religiosa, attraverso il servizio di  Diaconato.
Infatti Aldo Lombardelli si è dedicato alla Comunità di Lugagnano a 360 gradi:
è stato Sindaco del Comune di Lugagnano per oltre 30 anni (1° mandato nel 1973, fino al 1994. Poi dal 1999 per altri 2 mandati).

È stato docente di lettere alla scuola secondaria di Lugagnano e ha inoltre diretto l’Istituto comprensivo come Preside per diversi anni. Ritiratosi per la meritata pensione si è messo al servizio della Comunità cristiana come diacono (è stato ordinato DIACONO il giorno dell’Immacolata nel 2015). In quella occasione disse in una intervista: “la questione è mettersi al servizio: questo lo puoi fare come sindaco o come diacono; non importa come. L’importante è essere al servizio degli altri, soprattutto di chi ha più bisogno.” Ricordano di lui i volontari della Caritas di Lugagnano:

“Aldo Lombardelli è stato un promotore, un attivatore di iniziative di solidarietà rivolte verso le aree più povere del mondo e del nostro paese (sostegno all’opera di don Frazzani in Brasile, sostegno per l’acquisto di apparecchiature pediatriche per un ospedale africano, promozione del Progetto “Lugagnano per Kampala” per la costruzione di una scuola, raccolta in favore dei terremotati nel Cilento, per ricordarne alcune), ma ciò che sosteneva la sua azione non era solamente la possibilità, utilissima, di raccogliere fondi per una determinata opera,  ma piuttosto il desiderio di far riemergere nelle persone quella inclinazione naturale di cui siamo fatti. Aveva cioè l’idea che occorreva sensibilizzare ed educare la Comunità offrendo e promuovendo azioni di solidarietà. “

Gli amici della Caritas Parrocchiale, dichiarano “Crediamo che l’educazione del popolo alla compassione (cum-patior, insieme a chi soffre) sia stata la vera missione di Aldo.

Da questo punto di vista Aldo è stato innanzitutto un grande educatore, anche nei riguardi nostri che prestiamo servizio alla Caritas, che lui aveva fortemente voluto.”

Ricordiamo inoltre che Aldo  è stato anche uno dei promotori di questa bella iniziativa che è il Premio della bontà.

GIAN FRANCESCO TIRAMANI

Dal curriculum di Gian Francesco Tiramani si evince la cifra del suo carattere propositivo ed energico, difficile riuscire a riassumere in poche righe le svariate e multiformi attività di cui si è occupato nel corso della sua vita professionale, che spesso e volentieri si è intrecciata con quella del volontariato, tanto che è arduo distinguere le due cose.

E’ stato certamente un pioniere nel campo del soccorso, tracciando progetti innovativi, che ora diamo per scontati; probabilmente il riconoscimento più grande sono le realtà che ancora oggi esistono e portano, nella loro creazione, la sua firma. Sono realtà locali, ben conosciute, come la Croce Verde di Morfasso, suo paese natale o la Croce Bianca di Piacenza, oppure sono progetti all’avanguardia per la presenza di tecnologie avanzate, che spesso non sono stati compresi perché troppo avanti rispetto al tempo in cui sono state pensate e presentate.

Possiamo citare i progetti e le esercitazioni per la Protezione Civile, svolti a livello nazionale, o quelli presentati al Palazzo di Vetro, sede Onu, a New York, la fondazione di diverse realtà di soccorso, tra cui alcune molto innovative, con l’impiego dei droni, oppure le attività di pianificazione nel trasporto aereo sanitario e di organi destinati al trapianto. Ha fatto parte del gruppo ristretto che ha progettato ed attivato in Italia l’Elisoccorso progettando personalmente ed attivando diverse centrali operative  (poi divenute centrali del 118).

Si potrebbe proseguire nell’elenco dettagliato di tutto ciò che lui ha realizzato fino ad ora, oppure fermarci ad ascoltare i suoi racconti, scritti o trasferiti in immagini e leggere fra le righe la passione che mette nelle cose che fa.

Ultimo, ma non certo per importanza, la realizzazione del  cortometraggio SEVENTYFIVE bpm,  in cui si racconta della storia vera accaduta nell’estate del 2010 tra Piacenza, Milano, Lamezia Terme, Catanzaro e Torino, per il trasporto aereo di un cuore trapiantato da un bambino del sud dell’Italia ed una bambina del nord del Paese.

L’obiettivo è stato, ed è tuttora, quello di sensibilizzare sulla donazione d’organo e AIDO (che ha appena festeggiato il 50° dalla sua Costituzione) sta utilizzando il film nella sua campagna di promozione in tutta Italia.

Soggetto, sceneggiatura e regia sono di Gianfrancesco, e precisiamo che per scelta editoriale sono stati scelti interpreti non professionisti, che, come lui, hanno vissuto o vivono tutt’oggi esperienze analoghe a quella narrata, visto che sono infermieri, medici o piloti coinvolti in  trasporti speciali. Lo stesso Gianfrancesco ha vissuto in prima persona il trasporto descritto nel cortometraggio in quanto incaricato della pianificazione e del trasporto stesso.

Dal cortometraggio traspare la capacità empatica di Gian Francesco che riesce a trasmettere allo spettatore tutte le emozioni, paura, ansia, dolore e gioia in un condensato di immagini e suoni.  

VINCENZO MONTESANO

MONTESANO Vincenzo, nato ad Aversa nel 1969, risiede a Fiorenzuola d’Arda. Appuntato Scelto con Qualifica Speciale, arruolato nell’Arma dei Carabinieri nel 1990, già in servizio presso il Comando Compagnia Fiorenzuola d’Arda, ha prestato servizio dal 1991 al 2000 presso il Comando Stazione Carabinieri  di Lugagnano Val d’Arda dove sono stati espressi più volte  compiacimenti ed elogi per il suo impegno profuso e per le capacità professionali dimostrate nelle operazioni di servizio nel vasto territorio di Lugagnano Val d’Arda e comuni limitrofi.

Dal 2000 al 2021 è stato trasferito presso il Comando Compagnia Fiorenzuola per nuovi incarichi (servizio alla Centrale Operativa, e alla Stazione e Nucleo Operativo e Radiomobile). Poi collocato in congedo assoluto nel 2021, per gravissimi postumi invalidanti al 100% da Covid19, contratto durante un servizio Istituzionale nel prestare soccorso ad una persona anziana in gravi condizioni di salute, nel periodo della Pandemia.

MONTESANO Vincenzo  dalla data del suo congedo espleta servizio di volontariato nell’associazione AUSER Fiorenzuola  portando doni con i suoi colleghi che lo aiutano nel distribuire cibo ad asili, case di riposo,  Caritas. Ha inoltre partecipato alla raccolta aiuti per l’alluvione di Faenza.

In data 07 Febbraio 2023 durante   un servizio davanti alla scuola San Giovanni Bosco,   interviene salvando una bambina di 4 anni che stava per essere investita da un’auto dopo essere sfuggita  dalla mano della mamma.

In data 21 Giugno 2023 mentre era impegnato nella sorveglianza di un gruppo di bambini per il Grest a Fiorenzuola, prestava primo soccorso ad  una persona anziana, investita da un’auto, poi  trasportata a Parma in gravi condizioni.

Tuttora si impegna nel prestare servizi di volontariato per la Comunità.

LUCIANO OTTOBELLI e GIUSEPPE RODI

Due persone…. Un cuore……. Tanti servizi
Si può iniziare così la presentazione di questi due volontari a 360°, due persone umili, silenziose, generose, laboriose per la propria comunità di Rustigazzo e per tutto il territorio comunale.
Rodi Giuseppe, in particolare, è cofondatore della locale sezione AVIS cinquantuno anni fa, associazione per la quale si adopera tuttora ogni qual volta ce ne sia la necessità, milite della Pubblica Assistenza Val d’Arda per oltre trent’anni, e parte attiva a tutte le edizioni dell’allora Fiera di Rustigazzo (poi rinominata Paese in Festa) ed attualmente membro del Consiglio direttivo della Congrega dei Presidenti, con la quale collabora assiduamente. Inoltre Giuseppe è stato fondatore, nel corso degli anni 80, del gruppo “Amici del Brischino” e dello sci club “Due falive”.

Le doti e l’estrema disponibilità si evidenziano tutt’oggi nel  servizio per la PROVELEIA, che organizza eventi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale del paese, quali per esempio la collaborazione alla marcia delle Terre Veleiate e tanto altro.

Allo stesso modo Luciano Ottobelli è volontario nell’associazione Alpini di Rustigazzo, offrendo il suo servizio, le sue capacità e il suo tempo per l’organizzazione dei diversi eventi promossi dall’Associazione stessa.

Luciano riserva inoltre molta attenzione alla Parrocchia, attraverso la manutenzione attenta  e la cura periodica della Chiesa, preoccupandosi di quei servizi indispensabili al buon funzionamento della comunità Parrocchiale.

Dobbiamo inoltre sottolineare anche l’impegno di questi due silenziosi e umili volontari nel trasmettere con l’esempio alle nuove generazioni l’amore per il proprio territorio e lo spirito di servizio.

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