A Piacenza il moderno centro ricerche per la zootecnia e l’ambiente dell’università Cattolica: nasce Cerzoo – AUDIO

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Ottenere i più alti standard per l’alimentazione umana e nel contempo rispettare al massimo il benessere animale: è questa la missione del centro Cerzoo, l’Azienda Agricola Sperimentale, centro di ricerca applicata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con sede a Piacenza, che è stato ampliato e rinnovato grazie al contributo della Fondazione lnvernizzi con l’obiettivo di realizzare spazi di studio agro-zootecnico virtuosi, capaci di operare buone pratiche sostenibili per l’ambiente e rispettosi del benessere animale.

Alla cerimonia sono intervenuti: il vicedirettore aggiunto di Fao ed ex Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, il Rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, l’Assistente Ecclesiastico Generale monsignor Claudio Giuliodori, il direttore del CREI – Centro di ricerca Romeo ed Enrica Invernizzi per le produzioni lattiero-casearie sostenibili Francesco Masoero e il Segretario generale della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi dottor Gianantonio Bissaro.

IL PROGETTO CERZOO

CERZOO è un’azienda agro-zootecnica innovativa, creata per sperimentare nuovi itinerari di coltivazione rigenerativa e per migliorare l’efficienza, il benessere animale e la sostenibilità delle produzioni lattiero-casearie.

CERZOO è il centro sperimentale fondato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e profondamente rinnovato, grazie al finanziamento della Fondazione Invernizzi con lo scopo di farlo diventare un esempio di azienda agro-zootecnica capace di operare buone pratiche ecosostenibili e rispettose del benessere animale.

I nuovi spazi di CERZOO ospitano un moderno allevamento di bovine da latte, dotato di strutture progettate per studiare applicazioni utili ad aumentare la qualità e l’efficienza delle produzioni, il benessere animale e la sostenibilità in un’ottica di circolarità.

I principali ambiti di ricerca di CERZOO sono:

  • Agroecologia: ricerche agronomiche rivolte a migliorare la fertilità e la salute del suolo
  • Fisiologia: migliorare la salute ed il benessere di vacche e vitelli
  • Qualità del latte: miglioramento delle sue proprietà nutritive, chimiche, sanitarie e casearie
  • Alimenti: ricerche su qualità e conservazione dei foraggi
  • Nutrizione, nutrigenomica ed epigenomica: ricerche su nuovi alimenti, comparazioni tra diete e mangimi, ottimizzazione delle fermentazioni digestive
  • Zoo-ambiente: ricerche per minimizzare le emissioni di gas serra e ammoniaca, gestione e valorizzazione dei reflui
  • Zootecnia di precisione: messa a punto di nuovi sensori di precisione per valutare benessere animale e qualità del latte

«Negli ultimi anni, per effetto prima della pandemia e poi del conflitto in Ucraina abbiamo registrato un problema, inedito per il mondo occidentale dagli anni del dopoguerra, di carenza e scarsità fisica di prodotti. È uno scenario inedito che aggiunge una nuova variabile al complesso problema della produzione agricola, stretto fra la necessità di sfamare una popolazione crescente e le preoccupazioni connesse al degrado dell’ambiente. Il futuro ci impone di conciliare volumi di produzione, qualità dei prodotti e sostenibilità nel tempo dello sfruttamento delle risorse naturali. Per farlo occorre sviluppare tecnologie sempre più evolute e sofisticate, ma anche riscoprire l’eticità antica della cultura agricola. Cerzoo, è l’esempio di come sia possibile portare avanti con impegno e risultati un eccellente progetto, sorretto da un generoso investimento di Fondazione Invernizzi, dedicato all’agricoltura e all’allevamento, con l’obiettivo di condurre a sintesi intensità e qualità della produzione, rispetto per gli animali e circolarità del processo produttivo» ha sottolineato il Rettore Franco Anelli nel suo indirizzo di saluto.

Dopo i saluti del Rettore, seguiti da quelli di mons.Giuliodori, la giornalista Paola Saluzzi, moderatrice dell’evento, ha riunito i protagonisti dando vita a un dibattito a più voci su temi quanto mai attuali e fondamentali: dall’alimentazione alla sostenibilità delle coltivazioni rigenerative, dalla qualità degli alimenti alla tutela degli animali.

Del resto, come evidenziato dal vicedirettore aggiunto della Fao Maurizio Martina nel suo intervento «dobbiamo trovare un nuovo equilibrio tra tre elementi: alimentazione, agricoltura e ambiente. Non sarà semplice perché le fratture con cui dobbiamo interfacciarci oggi giorno sono molto diverse a partire dai conflitti che risultano la prima causa di fame nel mondo».

«La guerra in Ucraina ha aperto gli occhi all’Europa, che ha messo a fuoco la gravità del conflitto e delle sue conseguenze – ha proseguito Martina- stiamo assistendo a cambiamenti non più eccezionali ma strutturali. Le sfide richiedono che le nuove tecnologie e innovazioni che possono radicalmente cambiare il mondo attuale vengano portate a compimento e messe a disposizione di tutti».

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