Condanne definitive ed evasioni dai domiciliari, tre persone in carcere in pochi giorni

Dopo le sentenze o i provvedimenti di esecuzione con conseguente carcerazione, l’autorità giudiziaria ha delegato i carabinieri piacentini per eseguire le condanne.

A finire in carcere tre condannati di 35, 41 e 48 anni che in due casi l’autorità giudiziaria ha reso definitive le condanne, nell’ultimo dopo aver sospeso una misura più volte violata ha emesso un decreto di carcerazione.

I carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza, nell’ultima settimana, li hanno rintracciati presso le loro abitazioni, arrestati e trasferiti in carcere alle “Novate”.

Lesioni personali ed estorsione

Mercoledì, 26 febbraio, in mattinata i militari della Stazione di Cortemaggiore hanno suonato a casa di un milanese di 48 anni, da poco domiciliato nel paese magiostrino e hanno eseguito un provvedimento di carcerazione emesso dal Tribunale di Lodi. L’uomo condannato per percosse, lesioni personali ed estorsione, reati commessi in Melegnano dal marzo 2013 al febbraio 2016, è stato portato alle “Novate” dove sconterà 4 anni e 4 mesi di reclusione.

Furti e maltrattamenti in famiglia

Alle 15 di giovedì 27 febbraio i carabinieri del Reparto Operativo di Piacenza, in Gragnano Trebbiense hanno rintracciato ed arrestato un giovane disoccupato 35enne, poiché colpito da un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dal Tribunale di Piacenza. Il giovane deve scontare la pena di anni 3 mesi 8 di reclusione per furto aggravato e maltrattamenti contro i familiari commessi nella provincia di Piacenza fra il 2012 e il 2020. Dopo essere stato fermato il giovane , espletate le formalità di rito è stato portato al carcere di Piacenza a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Evasioni dagli arresti domiciliari

Infine, sono stati i carabinieri di San Nicolò a Trebbia, che prima di cena, martedì 25 febbraio a Borgonovo Val Tidone (PC), hanno suonato a casa di un 41enne per eseguire un ordine di carcerazione. Il giovane era sottoposto all’affidamento in prova sino al marzo 2026 in quanto era stato condannato dal Tribunale di Milano per guida in stato di ebbrezza. Considerato che più volte è stato pizzicato nell’inosservanza alle prescrizioni cui era sottoposto : spesso assente dal domicilio in orario notturno, solito frequentare pregiudicati o tossicodipendenti, l’autorità giudiziaria nel sospendere la misura provvisoria dell’affidamento al servizio sociale ha emesso l’ordine di carcerazione. Così i militari di San Nicolò a Trebbia, dopo le formalità di rito lo hanno portato in carcere.

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