Prosegue l’attività della Polizia di Stato volta al contrasto dei delitti online. Un fenomeno che continua a prendere piede di pari passo con lo sviluppo tecnologico.
Nel corso delle ultime settimane, a conclusione di articolati accertamenti, la Squadra Mobile della Questura di Piacenza ha denunciato due ragazzi, un italiano ventiduenne ed un russo ventunenne, per il delitto di truffa in concorso, recuperando altresì l’intera somma che i due erano riusciti ad intascare truffando un ragazzo qui residente, per circa 26.000 euro.
La truffa da 26 mila euro
I truffatori avevano pubblicato, su un noto sito internet, un annuncio per la vendita di una Mercedes Classe A ad un prezzo competitivo, spacciandosi per un’autoconcessionaria piemontese realmente esistente.
Dopo prolungate trattative, riuscivano a convincere la vittima ad effettuare diversi pagamenti, convincendolo anche che alcuni dei bonifici non erano andati a buon fine, fino all’importo sopraindicato.
Nel momento in cui, secondo gli accordi, avrebbero dovuto consegnare il veicolo alla vittima, questi lo bloccavano dai contatti telefonici. La vittima ha compreso subito la truffa e ha allertato la Polizia con tempestività.
L’immediato interessamento della Polizia di Stato ha permesso agli investigatori della Squadra Mobile di sequestrare tempestivamente i conti correnti, sui quali si trovavano ancora i soldi provento della truffa.
All’esito degli accertamenti esperiti, la polizia ha disposto la restituzione del denaro alla vittima della truffa.
Traditi da una foto
La polizia ha poi due cittadini italiani dimoranti in provincia di Pavia per il reato di truffa. La vittima aveva trovato su un noto sito di compravendita di auto, l’annuncio di un’Audi A6 a prezzo conveniente da parte di un inesistente concessionario. Dopo una contrattazione telefonica, l’acquirente versava più di 5000 euro a titolo di acconto.
Visionando le foto del veicolo, l’acquirente si accorgeva che nelle foto dell’auto era presente l’intestazione di un concessionario diverso da quello indicato dal sedicente venditore, pertanto contattando il vero concessionario, si avvedeva di essere vittima di una truffa. Le indagini della Mobile di Piacenza hanno permesso di raccogliere elementi a carico dei due soggetti. La polizia ha emesso avviso di conclusione delle indagini preliminari.
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