“Preoccupato per l’ennesimo rifiuto, da parte del Governo, di inserire l’educazione sessuale come materia fondamentale nelle scuole medie e superiori”. Lo scrive Davide Bastoni, medico e presidente di Arcigay Piacenza Lambda.
LA LETTERA DI DAVIDE BASTONI
E’ di questi giorni la notizia che i miseri cinquecentomila euro, stanziati dalla legge di bilancio statale per l’educazione sessuale nelle scuole, verranno dirottati per formare gli insegnanti sui temi della prevenzione delle infertilità.
In 20 Paesi europei l’educazione sessuale è parte integrante dei programmi scolastici da decenni.
L’UNESCO, nel 2018, ha sottolineato l’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole, ribadendo come essa possa guidare i ragazzi nello sviluppo di conoscenze, competenze, atteggiamenti e valori fondamentali per la loro realizzazione, salute, benessere e dignità.
Ma cosa significa educazione sessuale nelle scuole? Significa che persone, formate secondo le linee guida della comunità scientifica internazionale e dell’OMS, insegnano agli studenti diversi argomenti tra cui: sviluppo fisiologico del corpo nell’adolescenza dei tratti maschili e femminili; tipologie di rapporto sessuale e prevenzione e informazione in merito alle infezione sessualmente trasmissibili; variabilità sessuale umana, identità e orientamenti sessuali; metodi contraccettivi; lotta alle discriminazioni, al bullismo e alla violenza di genere; lotta agli stereotipi di genere.
I detrattori sostengono che sia compito dei genitori insegnare tali argomenti e che si voglia inserire la cosiddetta “teoria gender” nelle scuole.
Compito dei genitori
Sul punto dei genitori osservo che seguendo tale ragionamento allora dovremmo lasciare insegnare ai genitori anche storia, scienze, filosofia? Oppure invece non sarebbe più opportuno, nonché ragionevole, lasciare che gli studenti vengano istruiti da persone competenti in materia?
Soprattutto su temi delicati e di interesse sociale come la sessualità è necessaria competenza e preparazione, anche per i risvolti che hanno sulla società e sui diritti civili e umani.
Teoria gender
Sul punto della teoria gender osservo che essa non esiste: è uno spauracchio messo in piedi dalle lobby integraliste religiose per evitare di parlare di sessualità ai ragazzi.
E’ evidente che sia necessario informare le ragazze e i ragazzi su questi temi: la conoscenza permette di fare scelte consapevoli, di riconoscere dove sono ci sono pericoli per la propria salute, di interpretare e accogliere la diversità, di ridurre drasticamente fenomeni di bullismo e violenza.
L’educazione sessuale è il primo antidoto contro i femminicidi, contro gli atti violenti a sfondo omofobo o transfobico, contro le malattie sessualmente trasmissibili.
E’ fondamentale anche per sviluppare conoscenza e consapevolezza rispetto al proprio corpo riducendo ansie, sensi di colpa e permettendo di vivere in modo più sereno la propria sessualità.
I dati di tutti gli studi fatti dove avviene l’educazione sessuale nelle scuole indicano come essa contribuisca al benessere psico fisico degli adolescenti e riduca fenomeni di violenza e discriminazione e abbatta l’incidenza di infezioni sessualmente trasmissibili, nonché di malattie mentali e autolesionismo.
Ingerenza delle lobby
In conclusione, la scelta di questo Governo di destra, dettata dall’ingerenza di alcune lobby ultraconservatrici e religiose, va ancora una volta in senso di censurare l’educazione sessuale nelle scuole, determinando una sconfitta formativa per tutta la nostra società.
Auspico che, almeno nella nostra Provincia, le scuole e le istituzioni locali si attivino per implementare programmi di educazione sessuale nelle scuole, in modo da rendere agli studenti un servizio formativo completo e con benefici per loro e per tutta la nostra comunità.
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