Con l’ultimo consiglio direttivo del Comitato “RinnoviAMO Sarmato” sono stati formalizzati alcuni passaggi estremamente importanti per i prossimi impegni. In particolare è stato affidato l’incarico per il ricorso al TAR a due importanti studi amministrativi, uno di Piacenza e uno di Milano, e il gruppo sta per assegnare ad un tecnico esperto in materia agrotecnica l’incarico di affiancamento ai due legali per le tematiche prettamente tecnico-agrarie.
Dopo la decisione di Arpae di dare il via libera alla realizzazione di un impianto di produzione da biometano da biomasse vegetali, il Comitato ha deciso di ricorrere legalmente contro la costruzione.
I legali – spiega Bruno Fellegaria, Presidente del Comitato SalviAmo Sarmato – ci hanno detto che ci sono diversi elementi che fanno ben sperare. In ogni caso vorremmo agire su più fronti. Oltre all’appello affidato a questi legali, che saranno affiancati anche a un tecnico per la consulenza agraria, vogliamo di fatto agire anche sulla componente civilistica con la richiesta di indennizzo alla cittadinanza per danno provocato. Infatti pagheremo ancora in questo senso.
La nota del Comunicato
Nel segnalare ancora una volta la scandalosa posizione delle amministrazioni preposte che non hanno provveduto a rendere disponibili – a dispetto delle disposizioni legislative – la documentazione progettuale dell’impianto (richiesta senza esito dallo scorso mese di agosto), i pareri degli enti coinvolti ed i verbali delle Conferenze di Servizi, non riteniamo di escludere (anzi con ogni probabilità lo avvieremo) anche il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, che potrebbe in tal modo vedere coinvolto anche il Consiglio di Stato.
Parallelamente i legali stanno lavorando per verificare gli estremi di ricorso verso la componente civilistica, per danno provocato, con richiesta di risarcimento in solido alla cittadinanza. Il direttivo ha, altresì, deciso di avviare una trasparente campagna di raccolta fondi, su base volontaria e senza alcun tetto minimo (ognuno offrirà quello che potrà e vorrà); parallelamente, al fine di dare ulteriore rilevanza all’iniziativa, la campagna è stata estesa ad una raccolta fondi presso il portale https://gofund.me/afeb028d).
Seguiranno ulteriori iniziative mediatiche allo scopo di non fare calare l’attenzione e per mettere in atto tutte le legittime azioni per ritardare e impedire la realizzazione del nostro “mostro” che la comunità sarmatese non vuole. Non vorremmo escludere neppure il ricorso a ulteriori proposte ludiche per la raccolta fondi, come cene, rappresentazioni teatrali, serate danzanti o altro ancora al fine di assicurare una adeguata copertura economica alle spese legali.
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