Innovazione, futuro e giovani: scambio di idee tra Piacenza e la città di Cluj-Napoca in Romania

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Il progetto europeo “City to City Exchange”, parte del programma European Urban Initiative ha visto le municipalità di Piacenza e Cluj-Napoca, in Romania, unite in un percorso di scambio di buone pratiche incentrato sull’innovazione “per un futuro trainato dai giovani” (“for a youth-driven future” il titolo originale).

L’appuntamento istituzionale tenutosi stamani in aula consiliare, con l’assessore Francesco Brianzi e Simone D’Antonio, Lead Expert di numerosi network internazionali promossi e sostenuti dall’UE, è stata l’occasione per sintetizzare l’intensa tre giorni di lavoro che ha visto ospiti questa settimana in città due funzionarie del Dipartimento di Progettazione Europea del Comune romeno, Alexandra Poliec e Carmen Petric, accolte dallo staff del Settore Piacenza 2030 del Comune di Piacenza.

Presente anche la sindaca Katia Tarasconi con il direttore generale Luca Canessa per un saluto iniziale e Nicolae Radu, presidente dell’Aps Cuore, associazione della comunità romena locale, che ha voluto sancire con il proprio benvenuto alle sue connazionali il rapporto d’amicizia e collaborazione tra i rispettivi territori.

“A legare le nostre due città – spiega l’assessore Brianzi a proposito del “City Exchange” che si concluderà con un ultimo incontro online il 30 dicembre prossimo – è innanzitutto l’impegno per la promozione della comunità giovanile come motore di sviluppo sostenibile, l’attrazione dei talenti, nel solco della legge che proprio con questo obiettivo la Regione Emilia Romagna ha approvato nel febbraio 2023 e la valorizzazione dell’identità universitaria delle nostre realtà”.

“Una dinamica che Cluj-Napoca conosce molto bene: basti pensare che su una popolazione di circa 300 mila abitanti, gli studenti impegnati in un percorso accademico – molti provenienti da fuori sede – sono quasi 85 mila. E’ sempre costruttivo poter condividere i progetti in atto, confrontarsi su nuovi possibili percorsi da intraprendere e approfondire, reciprocamente, la conoscenza delle buone pratiche che stiamo portando avanti: credo che un aspetto particolarmente positivo di questi scambi – aggiunge Brianzi – sia proprio l’incentivazione alla mobilità internazionale non tanto a livello di rappresentanze istituzionali, quanto per il personale e i tecnici delle pubbliche amministrazioni.  Questa è la dimensione europea di una Piacenza che vuole essere sempre più attrattiva per le competenze più qualificate.”.

Durante la loro permanenza in città, le funzionarie di Cluj-Napoca hanno visitato i luoghi simbolo della programmazione rivolta all’innovazione, alla sostenibilità e al sostegno nei confronti della popolazione giovanile: il Laboratorio Aperto nella ex chiesa del Carmine per il supporto alle startup, la sede di Spazio 2 dove è stato loro illustrato il progetto Atuss del nuovo hub di comunità, i centri di aggregazione Spazio 4 e Zona Holden alla Biblioteca Passerini Landi, i laboratori di Musp e Leap per il Tecnopolo piacentino, i campus di Università Cattolica e Polo territoriale del Politecnico di Milano.

Nel mese di novembre, quattro dipendenti del Settore Piacenza 2030 diretto da Dario Pietro Naddeo erano stati in visita a Cluj-Napoca: Francesca Giraldi, Ivan Lupo, Letizia Gazzola e Paola Filios. Un viaggio che li aveva portati a visitare strutture vocate all’innovazione tecnologica e alle opportunità lavorative ad essa legate, come il Cluj Innovation Park e il Transylvania Energy Cluster, la community di arte contemporanea Centru de Interes e il “MINA”, il più grande centro di arte immersiva in Europa, nonché il centro di Cultura Urbana e le diverse sedi accademiche – comprendenti quasi tutte le facoltà e gli indirizzi – oltre al nuovo hub per l’innovazione e l’impegno giovanile denominato Zbor.

“La nostra città – hanno spiegato le rappresentanti del Comune di Cluj-Napoca – è coinvolta in una trentina di progetti e reti internazionali, che ci permettono di portare avanti con orizzonti più ampi la politica che il nostro sindaco definisce “delle quattro T”: Technology, Talents, Tolerance, Trust. Ovvero, tecnologia, talenti, tolleranza e fiducia, perchè non basta investire sulle prime due voci se non si riesce a lavorare insieme per obiettivi condivisi. Abbiamo apprezzato molto l’attenzione di Piacenza al tema della sostenibilità e le politiche volte al futuro legate agli obiettivi dell’Agenda 2030. Saremmo aperti, molto volentieri, a qualsiasi ulteriore opportunità con il vostro territorio”.

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