Malattie reumatologiche. Il 16 novembre l’incontro medici-pazienti all’Ospedale Guglielmo da Saliceto, in cui si tratterà di come riconoscere i segni e i sintomi di una malattia reumatologica e di quali siano le terapie a oggi più efficaci per la cura di artrosi, artrite reumatoide, spondiloartrite, osteoporosi, sclerosi sistemica, fibromialgia. L’evento è gratuito, ma è gradita l’iscrizione.
Stando ai dati ISTAT, quasi un italiano su 10, l’8-10% della popolazione, convive con una delle 150 patologie reumatologiche conosciute. Patologie come artrosi, reumatismi extra-articolari e osteoporosi sono quelle a incidenza maggiore tra gli italiani, ma ci sono anche quelle a carattere infiammatorio o a origine autoimmunitaria come per esempio l’artrite reumatoide, le connettiviti e le vasculiti che possono interessare tutti gli organi del corpo e presentarsi, seppur con una incidenza minore rispetto all’età adulta, già in età pediatrica. Senza dimenticare la fibromialgia, che si stima interessi il 2-4% della popolazione e che spesso si accompagna ad altre malattie reumatologiche.
Malattie Reumatologiche: 1500 pazienti a Piacenza
Il denominatore comune tra tutte queste malattie è la seria compromissione della qualità di vita, per chi ne è affetto e per i datori di cura, i caregiver. In provincia di Piacenza, gli specialisti ospedalieri e territoriali reumatologici dell’AUSL hanno in carico più di 1.500 pazienti reumatologici e quelli trattati con i farmaci biotecnologici sono più di 450. «Riconoscere tempestivamente i segni e i sintomi di una malattia reumatologica è fondamentale», spiega Eugenio Arrigoni, reumatologo e direttore della Reumatologia dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto: «Prima si inizia la terapia e minori saranno i danni d’organo». Nonostante questo assunto, i pazienti lamentano che prima di avere una visita con lo specialista reumatologo possono passare anche diversi anni. Nel caso delle spondiloartriti, per esempio, prima di avere una diagnosi possono trascorrere anche più di sei anni in Emilia-Romagna, mentre in altre realtà territoriali si può arrivare fino a 9 anni. «Il primo medico con cui si interfaccia il paziente è il medico di medicina generale, e oggi noi, come reumatologi, ci stiamo impegnando per diffondere la conoscenza dei primi campanelli di allarme delle malattie reumatiche infiammatorie; di fatto non è infrequente che molti pazienti vengano inviati ad altri specialisti, prima di arrivare al reumatologo, ritardando così la possibilità di una diagnosi precoce». A questo si associa il problema delle lunghe liste d’attesa, ma, continua Arrigoni: «Siamo impegnati nell’obiettivo di aumentare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali».
A Piacenza un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale
Le malattie reumatologiche sono anche sistemiche, interessano cioè più organi del corpo: «A Piacenza abbiamo un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) dedicato al coinvolgimento polmonare, fra cui l’interstiziopatia polmonare, che molti associano solo alla Sclerosi Sistemica, anche se questa malattia rara non è l’unica a essere caratterizzata da un interessamento polmonare. Si ritrova, con caratteristiche diverse, anche in altre malattie, come ad esempio l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sindrome di Sjögren e molte vasculiti», precisaMarco Sebastiani, reumatologo presso la Reumatologia dell’Ospedale di Piacenza e professore di Reumatologia presso l’Università di Parma. «Il PDTA attualmente presente a Piacenza coinvolge pneumologi, reumatologi e radiologi, ma è in corso di attivazione un percorso interaziendale che coinvolgerà anche gli specialisti del Policlinico di Parma, al fine di incrementare ulteriormente le competenze e le possibilità di accesso da parte dei cittadini che soffrono di queste temibili condizioni», aggiunge Sebastiani.
Malattie reumatiche: incontro medici- pazienti
Di tutti i servizi offerti dall’AUSL di Piacenza alle persone con malattie reumatologiche e di come riconoscere segni e sintomi di una malattia reumatologica con l’obiettivo di agire tempestivamente con la terapia più adeguata, si discuterà durante l’incontro medici-pazienti che si terrà all’Ospedale Guglielmo da Saliceto, presso la Sala delle Colonne, di Via Taverna 49, edificio 6A. La partecipazione è libera, ed è gradita l’iscrizione al link www.bit.ly/convegno_amrer_piacenza
«Sono incontri importanti, per i malati reumatici ma anche per i loro caregiver, perché in questi spazi si possono fare domande che molto spesso non si ha modo di fare in ambulatorio, per mancanza di tempo, per emotività o dimenticanza. La consapevolezza sulla malattia, sull’adozione di un nuovo stile di vita e sulle possibilità terapeutiche sia farmacologiche che non, può aiutare a migliorare la qualità di vita», afferma Daniele Conti, direttore di AMRER (Associazione Malati Reumatici Emilia-Romagna) che in collaborazione con l’AUSL di Piacenza e CSV (Centri servizi volontariato) Emilia sede di Piacenza ha organizzato l’evento. «Noi di AMRER stiamo lavorando affinché i servizi siano ampliati: le malattie reumatologiche interessano sempre più persone e l’età di insorgenza si sta abbassando rispetto ad anni fa.Continueremo a offrire servizi come l’attività fisica adattata, già presente in molte province della Regione, e cercheremo di portarla quanto prima anche a Piacenza. Oltre a favorire l’introduzione di un PDTA per le malattie reumatologiche».
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