Pretendono un credito di 400 mila euro da un imprenditore, iniziano persecuzioni e aggressioni fisiche: tre arresti

Nella mattinata del 4 novembre., la Polizia di Stato, nel corso di un’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, ha tratto in arresto tre indagati, destinatari di Custodia Cautelare in Carcere, per una serie di minacce ed aggressioni poste in essere nei confronti di un imprenditore piacentino.

L’attività investigativa della locale Squadra Mobile è relativa ad una serie di intimidazioni ed aggressioni ai danni di un imprenditore operante nel settore dell’edilizia. Il tutto da parte di tre soggetti residenti in provincia di Varese, che vanterebbero nei suoi confronti un credito di 400.000 euro relativo ad alcune opere edilizie.

Le aggressioni

Le azioni criminali sarebbero state perpetrate in diverse occasioni dai tre indagati, due cittadini italiani ed uno di etnia nordafricana, di età compresa tra i 49 ed i 60 anni, tutti residenti in questa provincia.

In particolare nel mese di agosto, all’interno della sua azienda a Piacenza, l’imprenditore ha subito una grave aggressione fisica e, nonostante l’intervento delle Volanti, i tre soggetti hanno continuato a minacciarlo, ponendo così la vittima in uno stato di prostrazione e forte timore per la sua incolumità e dei suoi famigliari.

Un altro episodio rilevante è accaduto nel successivo mese di ottobre, in provincia di Varese, quando l’uomo ha subito ancora un’aggressione da due degli indagati. Per costringerlo a pagare, dopo averlo immobilizzato all’interno della sua auto, ed impossessato delle chiavi di accensione e del suo telefono cellulare, erano passati alle vie di fatto picchiandolo, tentando di soffocarlo e puntandogli un coltello al cuore. 

In esito all’attività delegata, raccolti gli elementi probatori, l’A.G. procedente, ha emesso un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere a carico dei tre indagati per i reati di atti persecutori e lesioni aggravate, misura che la Squadra Mobile ha eseguito nella mattinata del 4 novembre, in collaborazione con quella di Varese.

I soggetti si trovano ora nella Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA), a disposizione dell’A.G. procedente.

Sono in corso ulteriori indagini al fine di acquisire altri elementi sulla natura del cospicuo debito, valutare la configurabilità di ulteriori fattispecie di reato e la responsabilità di eventuali altri soggetti coinvolti.

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