Erano ricercati in ambito internazionale dal 2022, da quando la Corte di Appello di Bologna aveva emesso nei loro confronti due ordini di carcerazione.
Una coppia di 31 e 28 anni aveva subito una condanna per traffico di sostanze stupefacenti, per fatti avvenuti in più occasioni e circostanze tra il gennaio 2016 ed il gennaio 2017 a Piacenza. Il Nucleo Investigativo Carabinieri di Piacenza ha rintracciato la coppia in Tunisia. Il marito deve scontare una condanna a 8 anni 4 mesi e 24 giorni di reclusione mentre la moglie una condanna di 5 anni 9 mesi e 8 giorni di reclusione.
La localizzazione
La loro fuga è terminata la settimana scorsa, quando la polizia tunisina, attivata dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ha comunicato di averli arrestati a Tunisi.
Alla localizzazione dei due catturandi nella capitale tunisina sono giunti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza che hanno provveduto, attraverso i canali di cooperazione internazionale a veicolare le informazioni al collaterale organo di polizia tunisino che ha così potuto eseguire i provvedimenti di cattura. Ora si trovano in un carcere tunisino.
Per la donna, italiana, verranno avviate le procedure per l’estradizione, mentre per marito, tunisino, verranno attivate le procedure finalizzate ad un eventuale riconoscimento della sentenza di condanna, in quel paese.
Dai primissimi accertamenti eseguiti dai carabinieri piacentini era emerso che i due, nel novembre del 2022, per sottrarsi alla cattura, erano verosimilmente fuggiti all’estero.
Il mandato d’arresto internazionale
A seguito di ciò l’Autorità Giudiziaria aveva dapprima emesso a loro carico un mandato di arresto europeo. Successivamente, le ricerche finalizzate all’arresto dei due erano si erano estese in campo internazionale. I militari del Nucleo Investigativo acquisivano elementi informativi che consentivano una loro localizzazione in Belgio, dove sembrava avessero ripreso le attività illecite connesse al traffico di stupefacenti. Tuttavia, le immediate ricerche attivate in quel paese tramite i canali di cooperazione internazionale, davano esito negativo in quanto si accertava che i due avevano da poco lasciato quel paese.
Ulteriori riscontri raccolti dai militari del Nucleo Investigativo di Piacenza anche attraverso attività di web patrolling – ovvero il controllo e l’analisi della dimensione virtuale e, segnatamente, delle fonti aperte e dei profili social, anche di conoscenti, amici e familiari – permettevano infine di localizzare i due ricercati nella capitale tunisina. Avevano probabilmente cambiato le proprie generalità e la donna, aveva iniziato a lavorare quale consulente di una società che si occupa di organizzare “soggiorni clinici” per chirurgia estetica in Tunisia.
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