Il comitato “Salviamo l’ospedale” interroga i candidati alle Regionali: appuntamento mercoledì 16 ottobre

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Mercoledi 16 ottobre alle ore 20.30, il Comitato Salviamospedale ha organizzato un pubblico dibattito presso l’Auditorium S. Ilario, in via Garibaldi sulle problematiche del NUOVO OSPEDALE.

All’incontro sono stati invitati tutti i candidati piacentini al Consiglio regionale, nonché i due candidati alla Presidenza della Regione Emilia Romagna, Elena Ugolini e Michele De Pascale.

Le dieci domande per i candidati

Ai candidati sono già state inviate le 10 domande che si allegano al presente comunicato.

Ad avviso del nostro Comitato i piacentini devono sapere che scelte intendono fare, i futuri amministratori regionali, sia per quanto riguarda la costruzione dell’ospedale e più in generale per il futuro della Sanità Pubblica nella nostra città. Si fa presente, come a tutti noto, che la sanità è di competenza esclusiva delle regioni.

Allo scopo, ai candidati sono state inviate le domande allegate, che riguardano i punti più rilevanti di questa fondamentale opera per la nostra salute.

Il partenariato pubblico-privato

Vi è poi un tema del tutto nuovo, mai discusso in pubblico: il finanziamento mediante lo strumento finanziario del partenariato pubblico – privato.

Questo, come riportato nelle domande, è frutto del venir meno dell’importo di €91.000.000,00, in quanto la delibera della Regione del 20.09.2021 prevedeva un finanziamento di €227.000.000,00 mentre nella delibera del 12.02.2024 il finanziamento è stato ridotto a 135.807.711,94? Dove sono finiti i 91.000.000,00?.

Si tenga comunque conto che anche l’importo di €227.000.000,00 era del tutto insufficiente per costruire un nuovo ospedale. Vero infatti che oggi si parla di un importo pari a oltre i 300.000.000,00, ma è prevedibile che sarà superata la cifra di €500.000.000,00, con la conseguenza che il privato dovrebbe metterci oltre 300.000.000,00.

Un ospedale privato?

Questi dati provano inequivocabilmente che, nella denegata ipotesi in cui venisse adottata tale operazione finanziaria, l’ospedale in futuro non sarà più un ospedale pubblico ma privato. Il canone di affitto comporterà, infatti, per le casse della nostra Ausl una spesa corrente annuale per decine di milioni di euro in quanto lo strumento finanziario del partenariato pubblico-privato prevede la restituzione del finanziamento mediante cessione, in appalto, dei servizi extra sanitari per almeno 30 anni (manutenzione edifici, pulizie, somministrazione pasti, fornitura fonti energetiche, esami di laboratorio, gestione parcheggi).

Nel prezzo di questi servizi viene compreso anche la quota di rimborso del finanziamento. Per operazioni analoghe, in Toscana e in Veneto, l’importo dei  canoni è così esorbitante che è perfino intervenuta la Corte dei Conti.

C’è poi da considerare che l’ente pubblico perde il controllo dei servizi (se le pulizie non sono soddisfacenti l’Ausl a chi si rivolge?) Ed ancora la durata è tale che ci domandiamo con quali parametri verranno predeterminati i costi dei servizi fra 10-20 anni.

È una sciagura che dobbiamo evitare. Cosa ne pensano i nostri candidati?

Il nostro Comitato, come più volte ribadito propone invece di ampliare e rigenerare l’attuale ospedale con la costruzione di un nuovo padiglione collegato al polichirurgico esistente e la predisposizione di parcheggi negli spazi antistante l’ospedale. Con il nuovo padiglione sarebbero raddoppiati i volumi attuali. La cifra per tale operazione sarebbe di un centinaio di milioni che secondo la delibera della Regione sono già stati finanziati dallo stato.

Cosa ne pensano i candidati?

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