Carenze igienico-sanitarie in un ristorante della Val Nure, titolare sanzionata per mille euro

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Nell’ambito delle attività di prevenzione della diffusione della Peste Suina Africana e al contrasto dei connessi fenomeni illeciti, i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Parma e del Nucleo Carabinieri Forestale di Piacenza, hanno recentemente effettuato un’ispezione igienico- sanitaria presso un bar ristorante situato in Val Nure, provincia di Piacenza.

L’ispezione

L’obiettivo principale dell’ispezione era verificare l’eventuale presenza di carni di suino o cinghiale non rintracciabili, potenzialmente pericolose per la diffusione della peste suina africana che, è bene ricordarlo, non si trasmette all’uomo. Il controllo non ha evidenziato la presenza di carni suine non rintracciabili ma ha tuttavia consentito di accertare alcune carenze igienico-sanitarie all’interno del locale.

Carenze igieniche

Gli operatori hanno rilevato sporcizia vetusta e ragnatele con aracnidi vivi nel magazzino, mentre le bevande confezionate erano stoccate impropriamente e conservate a diretto contatto con il pavimento. I militari hanno poi accertato la presenza di sporco diffuso anche sulle superfici dei locali della cucina.

All’esito dell’attività ispettiva, alla legale responsabile dell’attività i carabinieri hanno comminato una sanzione amministrativa di 1.000 euro.

L’attività dei NAS

L’attività ispettiva in parola rientra in un più ampio e articolato piano di controlli svolto dai carabinieri del NAS di Parma anche in provincia di Piacenza, al fine di garantire elevati standard di sicurezza alimentare e dunque maggiore tutela al cittadino.

Dall’inizio dell’anno i NAS hanno ispezionato numerosi esercizi di ristorazione e, spesso, non si è trattato di controlli casuali, ma di accertamenti mirati sulla base di segnalazioni circostanziate o di analisi preventive. Complessivamente, sono stati sanzionati 14 esercizi di ristorazione che hanno sì mostrato carenze di natura igienico-sanitaria ma non così gravi da rendere necessaria l’adozione di provvedimenti di sospensione delle attività.

Oltre alle sanzioni amministrative, per un importo complessivo di circa 10mila euro, i carabinieri del NAS hanno anche proceduto al sequestro di 21 kg di prodotti alimentari non conformi, considerati potenzialmente pericolosi per la salute pubblica.

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