A XNL è in programma questa settimana la proiezione del docufilm Melmaridé, storia del gruppo di donne che diede vita al primo consultorio femminista di Piacenza.
XNL proiezione del docufilm Melmaridé
È la storia di Lucia, Paola, Gabì, Brunetta, Chicca, Maura e Marinella, un gruppo di donne che sfidarono il disprezzo delle loro famiglie, delle istituzioni e della provincia emiliana lottando per l’autodeterminazione femminile. Con la proiezione del documentario Melmaridé (Italia 2018, 96’) delle registe Elisa Bozzarelli e Alice Daneluzzo, si apre venerdì 27 settembre alle ore 18.30 il public program di Xnl Arte: un ciclo di incontri pensati per approfondire alcuni dei temi della mostra Out of the Grid. Italian zine 1978-2006 curata da Dafne Boggeri,un viaggio attraverso le autoproduzioni clandestine stampate in Italia tra il 1978 e il 2006, che, oltre a mettere in luce i cambiamenti estetici e tecnologici nell’uso del linguaggio e delle strategie di comunicazione, solleva temi di natura anche politica e sociale come la libertà di espressione e il ruolo dell’attivismo giovanile.
Il documentario Melmaridé restituisce le aspirazioni, le motivazioni e le difficoltà incontrate da molte giovani donne italiane che aderirono al movimento femminista internazionale e lo fa raccontando le battaglie condotte a Piacenza negli anni Settanta dalle sue protagoniste, che fondarono il Collettivo Femminista di via Benedettine e successivamente il consultorio, una struttura autogestita, autofinanziata e gratuita che offriva informazioni, visite mediche e assistenza in caso di aborto, quando in Italia era illegale.
Un’iniziativa politica che scaturiva da una profonda urgenza personale di libertà, all’alba di una nuova coscienza di sé, che ha unito quelle ragazze e modificato per sempre il loro immaginario, sia personale che politico. Tanti anni dopo queste donne si ritrovano diverse, ma ancora amiche e con lo stesso spirito anticonformista, più che mai determinate nel desiderio di non dimenticare l’esperienza che le ha cambiate per sempre. Questa è anche la storia di come prende forma un racconto, di come è nata oggi l’esigenza da parte delle registe di ripercorrere le orme delle protagoniste, di ascoltarle e di scoprire che è stato grazie ai loro piccoli e grandi atti di coraggio quotidiani che il loro essere libere è possibile.
“Melmaridé”, maritate male, è l’appellativo attribuito alle femministe a Piacenza negli anni Settanta che, come in tante altre realtà di provincia, venivano considerate ‘o puttane o – appunto – separate’. Questo documentario è dedicato alla loro storia, insieme personale e collettiva, in quanto riguarda un’intera generazione di donne che ha combattuto sulla propria pelle, esponendosi al giudizio collettivo, la dura e lunga battaglia che portò nel 1978 all’introduzione della legge 194 che disciplina ancora oggi le modalità di accesso all’interruzione di gravidanza.
«Un documentario che ha un particolare valore storico – sottolinea il vicepresidente di Fondazione di Piacenza e Vigevano Mario Magnelli – perché restituisce un pezzo della nostra storia locale tanto appassionante quanto poco conosciuta, che ci ricorda come quei diritti che oggi appaiono assodati, sono stati acquisiti attraverso le battaglie di tante persone, in questo caso donne, che hanno pagato di persona il prezzo del proprio impegno».
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